1 / 15

Il punto di vista delle associazioni Giuseppe Corlito Associazione OASI onlus Grosseto

Il punto di vista delle associazioni Giuseppe Corlito Associazione OASI onlus Grosseto. Le associazioni che hanno lavorato alla stesura di questo documento.

tovah
Télécharger la présentation

Il punto di vista delle associazioni Giuseppe Corlito Associazione OASI onlus Grosseto

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Il punto di vista delle associazioni Giuseppe Corlito Associazione OASI onlus Grosseto Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  2. Le associazioni che hanno lavorato alla stesura di questo documento CUI- I ragazzi del Sole (Scandicci), ATISB (Firenze), Fondazione Nuovi Giorni (Firenze), APAD (Firenze), ASEBA (Figline Valdarno), Ass. L’Alba (Pisa), ANFFAS di Pisa, Ass. La Provvidenza ( Piombino), Fondazione Luigi Scotto (Livorno), Ass. Noi da Grandi ( Empoli), Fondazione il Sole ( Grosseto), Ass. Oasi ( Grosseto), Ass. Grossetana Genitori Bambini Portatori di Handicap (Grosseto), Ass. Tuttinsieme (Pieve a Nievole), Oltre l’Orizzonte (Pistoia), AIAS di Prato.  Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  3. “Durante noi” e “dopo di noi” • Non esiste un “Dopo di Noi” se non si è adeguatamente operato per realizzare oggi - nel cosiddetto “Durante Noi” - condizioni adeguate alla costruzione di un futuro sicuro e di qualità delle persone disabili • Ogni azione relativa al “Durante e Dopo di Noi” deve essere progettata e strutturata in maniera differenziata a seconda delle tipologie della disabilità e dei livelli di gravità (secondo la classificazione attuale: fisica, sensoriale, mentale e intellettiva) • Le soluzioni devono essere diversificate secondo il grado di autonomia di ognuno, costruiti a misura delle persone e devono puntare al massimo recupero delle autonomie, al loro sviluppo e potenziamento

  4. Un nuovo modo di pensare la disabilità • L’OMS ha proposto da alcuni anni un modo nuovo di valutare la disabilità l’ICF, per questa classificazione internazionale la disabilità non è più intesa come un attributo individuale • La disabilità viene intesa come la conseguenza o il prodotto, più o meno diretto, di una relazione complessa tra la condizione di salute di un individuo, fattori personali e ambientali Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  5. Il progetto personalizzato • Bisogna far sì che la persona possa mantenere lo stesso livello di qualità di vita che aveva raggiunto quando viveva in famiglia o anche migliore • La famiglia, per la sua esperienza, ha un ruolo centrale nella formulazione di tale progetto • Bisogna pensare alla rete di persone e di servizi che ‘fa famiglia’e a un progetto di “città” che accoglie, cioè al coinvolgimento della comunità di appartenenza Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  6. Il ruolo delle istituzioni • L’art. 4 dello Statuto della Regione Toscana pone tra le priorità quella di garantire la vita indipendente della persona disabile anche attraverso progetti di residenzialità • Ogni politica di welfare delle istituzioni pubbliche, come ogni azione dei servizi, dovrebbe essere orientata alla ricerca della migliore qualità della vita possibile per la persona disabile • Le istituzioni pubbliche (e in particolare le Società della salute) dovrebbero confrontarsi maggiormente con i destinatari dei servizi Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  7. Una figura diversa di operatore • Capace non tanto di un lavoro “terapeutico” o peggio “assistenziale” sul caso, ma la capacità di “mettersi accanto” alla personadisabile • Occorre lavorare in base ai principi della riabilitazione psico-sociale: sostituire al “fare per” il “fare con” • Occorre migliorare la professionalità degli operatori sociali e sanitari Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  8. Percorsi di vita autonoma e indipendente I • Acquisire competenze pratiche necessarie alla gestione della quotidianità e dell’abitazione; competenze di tipo affettivo relazionale indispensabili per vivere in gruppo o in una piccola comunità • Tessere una rete di coesione sociale funzionante e duratura • Mettere in atto interventi di sostegno alle famiglie perché possano accettare e accompagnare positivamente il distacco del figlio disabile, nel momento in cui il disabile intraprende un percorso di autonomia Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  9. Percorsi di vita autonoma e indipendente II • Creare opportunità di sollievo per la famiglie intesi come “durante noi” • Crearepercorsi di auto mutuo aiuto come risorsa preziosa contro l’isolamento e la solitudine dei disabili e le loro famiglie . • Le residenze, siano case alloggio o appartamenti in cui si fanno esperienze di vita autonoma, devono essere collocate in una parte vitale della città Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  10. Percorsi di vita autonoma e indipendente II • Dobbiamo ricordare la preferenza accordata dai disabili, soprattutto “mentali”, per “l’abitare supportato”, cioè essere aiutati a vivere a casa propria invece che in una struttura. A questo deve essere finalizzata anche la riserva alloggi dell’edilizia popolare prevista dalla legge regionale toscana. Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  11. Percorsi di vita autonoma e indipendente IV • La comunità alloggio protetta deve caratterizzarsi esclusivamente per i bisogni dei loro residenti e non per la loro fascia di età • Il numero degli ospiti delle residenze deve essere limitato a piccoli gruppi e comunque correlato alle necessità assistenziali, che dipendono dal livello di gravità Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  12. Percorsi di vita autonoma e indipendente V • Le RSA per anzianisonoassolutamente inadeguate per ospitare la persona disabile con il rischio di crearle gravi traumi e disagi • In particolare al raggiungimento “burocratico” dei 65 anni, oppurenella “emergenza” della morte del genitore superstite o anche con l’uscita dalle strutture semiresidenziali all’età di 55 anni per essere inseriti in centri diurni per anziani • È necessario cambiare la normativa che prevede questi insensati passaggi. Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  13. Percorsi di vita autonoma e indipendente VI • Rivedere la normativa regionale per armonizzare i regolamenti locali, dei comuni o delle Società della salute, relativi alla gestione dei servizi destinati ai disabili (ad es. circa la quota di denaro a disposizione) • Fare chiarezza sulla legge regionale che regola l’accreditamento sociale, ci sono problemi sulle case famiglia • Combattere lo stigma e creare opportunità lavorative e favorire inserimenti lavorativi Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  14. Percorsi di vita autonoma e indipendente VII • Promuovere la figura dell’amministratore di sostegno, in attuazione delle Leggi regionali 72/97 e 41/05 • Formare le forze dell’ordine e gli operatori della sicurezza sociale perché possano cap interagire in modo più consapevole con le persone con problemi di salute mentale • Necessità di reperire risorse economiche per sostenere i progetti relativi al Durante e Dopo di Noi e garantire la continuità al finanziamento Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

  15. FondazionidiPartecipazione • Alcune associazioni pensano che le Fondazioni di partecipazione debbano avere la presenza maggioritaria nel consiglio di amministrazione di associazioni e familiari • Altre pensano che la fondazione debba avere una maggioranza pubblica per evitare particolarismi • La presenza attiva delle famiglie in questo organismo serve a dare impulso positivo, stimolo alla progettualità a favore disabili e di legittimo controllo • Va comunque evidenziata la peculiarità della fondazione come organismo maggiormente flessibile per la gestione di tutte le tipologie di azioni Corlito, Durante e dopo di noi, Firenze, 11 novembre 2011

More Related