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Le tecnologie per i beni e le attività culturali

Le tecnologie per i beni e le attività culturali. a cura di Mauro Matteini. Convegno AIRI/ Tecnoprimi – Milano, 28 ottobre 2008. Il ruolo dei Beni Culturali nello sviluppo del paese e del territorio. I BB.CC. come nuova tematica di elezione per lo sviluppo del paese:

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Le tecnologie per i beni e le attività culturali

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Presentation Transcript


  1. Le tecnologie per i beni e le attività culturali a cura di Mauro Matteini Convegno AIRI/Tecnoprimi – Milano, 28 ottobre 2008

  2. Il ruolo dei Beni Culturali nello sviluppo del paese e del territorio • I BB.CC. come nuova tematica di elezione per lo sviluppo del paese: • area obiettivo del Programma Industria 2015 • crescente attenzione ai BB.CC. Da parte di enti locali e fondazioni bancarie • esigenza di modernizzazione della loro gestione • Legame evidente con finalità di tipo economico legata al turismo • I BB.CC. Consentono di associare in maniera virtuosa obiettivi strettamente economici e di crescita culturale del paese, attraverso: • una gestione intelligente del Patrimonio • un uso sapiente delle moderne tecnologie come strumenti di valorizzazione • l’amplificazione dei valori (già ricchissimi) delle opere d’arte • Processi di R&S per i BB.CC. → soluzioni innovative evolute, di carattere prevalentemente tecnologico, trasferibili ad altri settori, dove le condizioni richieste sono meno rigorose e selettive

  3. Pluri - disciplinarità dei Beni Culturali • Modernizzazione della gestione dei BB.CC. e accesso delle nuove tecnologie → approccio pluri-disciplinare • Competenze per i BB.CC.: • tradizionale dominio delle competenze umanistiche (storici d’arte, architetti, archeologi) • conservazione → restauratori • natura materica di monumenti e manufatti, diagnostica del loro degrado e nuovi metodi d’intervento → esperti scientifici (chimici, fisici, biologi, geologi della conservazione) • conservazione, fruizione, valorizzazione → esperti tecnologici (impiantistica, illuminotecnica, elettronica, sensoristica, informatica, ICT)

  4. Pluri - istituzionalità dei Beni Culturali • Responsabilità gestionale dei BB.CC. (tutela, conservazione, ecc.) → • enti afferenti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali: Soprintendenze, Poli Museali, Istituti Centrali • enti locali (province, comuni): assessorati di competenza • strategie di gestione sul territorio →regioni (interdipendenza con la gestione del turismo) • Università, CNR ed enti scientifici → ricerca e sviluppo di soluzioni innovative • Fondazioni bancarie → risorse per la conservazione e la valorizzazione • Imprese: • servizio: restauro, diagnostica, conservazione, manutenzione, … • Industriali: fornitura di impianti, tecnologie, materiali

  5. Strategie per la modernizzazione della gestione dei BB.CC. e per la diffusione delle nuove tecnologie (1) • La complessità di interrelazioni rende problematica la gestione dei BB.CC.: competenze e istituzioni, talvolta anche diametralmente distanti, sottintendono approcci, finalità, ritmi di sviluppo molto diversi • Accesso delle nuove tecnologie al mondo dei BB.CC. → • superamento di una falsa barriera ideologica tra cultura e tecnologia → • l’apporto tecnologico può migliorare in maniera cruciale tutte le attività connesse ai BB.CC., senza rischio di snaturarle, e in particolare quelle di più recente sviluppo, come fruizione e conservazione • Aziende innovative: esitano a sviluppare un interesse reale verso BB.CC.: limitatezza del mercato, resistenza all’innovazione

  6. Strategie per la modernizzazione della gestione dei BB.CC. e per la diffusione delle nuove tecnologie (2) • Linea strategica: promuovere le occasioni di incontro tra soggetti, pubblici e privati, diversi per competenze, istituzioni, finalità, per far conoscere, da una parte, le esigenze, i bisogni, il mercato potenziale, dall’altra le competenze e le capacità di soddisfarli • Ruolo cruciale degli enti locali, come promotori sistematici di opportunità d’incontro (workshops, brokerage events, ecc.), e degli enti scientifici (università, CNR, ecc.) come interfaccia di connessione tra i referenti dei BB.CC. e le imprese

  7. Il progetto TECNOPRIMI per i Beni Culturali (1) • Individuazione delle tecnologie maggiormente innovative per la gestione ottimizzata dei BB.CC. e allo stesso tempo concretamente attrattive per le imprese che già operano o sono in grado di operare in questo settore • Esigenza di una ricognizione delle attività che ruotano intorno ai BB.CC. sotto il profilo scientifico- tecnologico • Analisi articolata sulle grandi categorie di attività per i BB.CC.: conoscenza, conservazione, fruizione-valorizzazione, sicurezza e salvaguardia, documentazione-archiviazione • In ciascuna di queste categorie le scienze e le moderne tecnologie già da ora giocano un ruolo di rilievo, che tuttavia è passibile di uno straordinario potenziamento a tutto vantaggio della valenza strategica che i BB.CC. sono in grado di assumere nelle politiche di sviluppo del paese

  8. Categorie di attività e tematiche dell’innovazione (a) continua

  9. Categorie di attività e tematiche dell’innovazione (b)

  10. Il progetto TECNOPRIMI per i Beni Culturali (2) • Numerosità degli ambiti di possibile innovazione per una gestione moderna e produttiva dei BB.CC.. • Una parte dell’innovazione (strumentazioni analitiche e d’indagine, …) si sviluppa al di fuori dei BB.CC., ma è possibile il trasferimento e l’adeguamento delle tecnologie implementate alle esigenze proprie del settore. • In altri casi è l’innovazione stessa nell’area dei BB.CC che può agire da progettualità- pilota, le cui acquisizioni sono suscettibili di trasferimento a settori anche completamente distanti da essi. • BB.CC. = parametro di un ciclo virtuoso in cui cultura, modernizzazione, sviluppo tecnologico e sviluppo economico si combinano a vantaggio del progresso e della qualificazione del paese e del territorio.

  11. Il sistema milanese della ricerca e dell’innovazione (1) • La ricerca pubblica • numerose strutture impegnate sui BB.CC.: 41 Dipartimenti, 11 enti pubblici, 3 non profit • 1 ente dedicato: CNR/ICVBV “Gino Bozza” • stima addetti alla ricerca: ~200 • aggregazione in centri interdipartimentali (Politecnico, Università di Milano, Università di Milano-Bicocca) • Coordinamento a livello regionale → Polo per la valorizzazione dei BB.CC. → Consorzio • Rete musei scientifici • Museo Nazionale Scienza e Tecnologia • Musei Civici: Storia Naturale, Acquario, Planetario • Università di Milano: Museo Astronomico, Giardino Storico, Orto Botanico • Università di Milano: Museo Incubatore per le Culture e le Scienze (MICS) a Sesto • Associazione Museiimpresa

  12. Il sistema milanese della ricerca e dell’innovazione (2) • Sistema delle imprese • eterogeneità e pluralità di prodotti e servizi per i BB.CC. • numerose imprese attive nella fornitura di beni e strumentazioni (materiali, apparecchiature, impiantistica, illuminotecnica), ma non specializzate • poche imprese specializzate • numerose imprese informatiche e multimediali → prodotti e servizi per i BB.CC. e per attività culturali (musica, teatro, realtà virtuali, ….) • leadership nell’informatica musicale • numerose imprese di servizio tecnico-scientifico e restauro • centri di studio universitari e privati • aziende commerciali leader con capacità di servizio e progettazione

  13. Tecnologie di interesse milanese • Grande varietà di applicazioni a carattere tecnologico per i BB.CC. • Ampia articolazione del contesto scientifico-tecnologico milanese • individuazione di tecnologie con alto potenziale di successo • individuazione di figure professionali per agevolare l’ingresso dell’innovazione scientifico-tecnologica nei BB.CC. • Esempi di linee tecnologiche di eccellenza sviluppate a Milano: • bio-restauro (applicazione delle bio-tecnologie alle problematiche di restauro DISTAM, Università degli Studi) • informatica musicale (nuovo standard interattivo IEEE MX - DICO, Università degli Studi) • Figure professionali scientifico-tecnologiche nei BB-CC per la modernizzazione della gestione → tecnologo della gestione dei BB.CC.

  14. Bio-restauro • Biorestauro (o bioremediation) affronta problematiche di restauro (pulitura di superfici lapidee monumentali, rimozione di croste nere, sali solubili dannosi, ecc.) con l’utilizzo di bioformulati contenenti cellule attive (batteri) disperse in opportuni carrier (gel, impasti di inorganici, ecc.) • L’approccio è competitivo ai metodi chimici tradizionali, talvolta invasivi per l’ambiente, e ai metodi fisici, generalmente aggressivi (micro-sabbiatrici) o costosi e problematici in situ (laser) • Il DISTAM/UniMi è stato un pioniere (1988) nello sviluppo di queste tecnologie, ottimizzate per efficacia e selettività, tanto da varcare la soglia dei confini nazionali e attirare l’attenzione della ricerca e del mondo del restauro internazionali. • La bioremediation, come tecnologia d’avanguardia del tutto milanese, efficace ed eco-compatibile, può giocare un ruolo di grande interesse per i monumenti milanesi, anche in vista dell’Expo 2015.

  15. Tecnologie informatiche per la musica (1) DICO/UniMi: Sviluppo e applicazione dell’ambiente di sviluppo di materiali multimediali musicali in formato MX (standard IEEE 1599) ↓ Potenziali aree di applicazione: editoria, discografia, terziario, formazione, comunicazione

  16. Tecnologie informatiche per la musica (2) Potenziali sviluppi applicativi • browser musicali che consentono di trovare audio, video e spartiti cantando, suonando o scrivendo note sullo schermo, sia sul web che in grandi archivi • nuovi giochi virtuali a tematica musicale con interfaccia uomo-macchina evoluta • nuovi media basati sull’interazione con i contenuti musicali sotto forma di: tracce audio e video, partiture, parti, riduzioni, spartiti, libretti e liriche • fruizione personalizzata di media musicali • educazione musicale e training strumentale basati su materiali multimediali automaticamente sincronizzati (esempio: audio/video/partitura/libretto) • analisi e fruizione comparata di diverse interpretazioni e/o diverse composizioni musicali • valorizzazione di patrimoni culturali musicali di Milano

  17. La figura del tecnologo della gestione dei BB.CC. (1) • La grande varietà e diversificazione delle attività implicate nei BB.CC. richiede oggi una molteplicità di tipologie professionali • Istituti Centrali del MIBAC, Università, scuole private, hanno cercato di rispondere a questa crescente esigenza, recentemente anche con un’attenzione forte delle Regioni. • Notevole in tal senso è l’impegno della Regione Lombardia, capofila di 9 altre + una provincia autonoma attraverso il Progetto interregionale “Professioni e Mestieri per Beni Culturali”. • Attraverso un lavoro di ricognizione a largo raggio sono stati individuati i ‘processi di lavoro’ (ovvero le tipologie di attività) e le figure professionali adeguate a rispondere ai bisogni. • Le nuove figure di specialisti devono poter integrare quelle classiche di tipo: umanistico (storico d’arte, architetto, archeologo), tecnico (restauratori a vari livelli), scientifico (esperto scientifico chimico, fisico, biologo, geologo, ecc.)

  18. La figura del tecnologo della gestione dei BB.CC. (2) • Università: • Facoltà di Conservazione dei BB.CC. (ramo ancora umanistico) • Facoltà di Scienze (formazione di tecnici ed esperti scientifici) • Facoltà di Scienze (formazione di restauratori, in competizione con gli Istituti Centrali • Nell’ambito del Progetto Tecnoprimi, dedicato alle nuove tecnologie, si è ritenuto importante proporre una figura nuova di tecnologo della gestione dei BB.CC. con funzioni di: • gestire e coordinare l’introduzione e l’impiego delle moderne tecnologie nei BB.CC. (es.: impianti di condizionamento ambientale, controllo della qualità dell’aria, illuminazione, sicurezza, tecnologie ICT per la valorizzazione del patrimonio, ecc.) • ottimizzare i sistemi di catalogazione archiviazione consultazione di opere e loro restauri

  19. La figura del tecnologo della gestione dei BB.CC. (3) • Master o dottorato potrebbero essere le forme più idonee del cursus studiorum per la formulazione di una tale figura. • Viste le provenienze diverse delle professionalità interessate ad accedere occorrono insegnamenti integrativi, per completare le formazioni di base. • Deve poi seguire un congruo corpus di insegnamenti specifici, obbligatorio per tutti. • Il discorso è fattibile e avrebbe una notevole ricaduta per Milano, a tutto vantaggio di una migliore gestione tecnologica dei monumenti e del patrimonio culturale cittadino anche da parte delle amministrazioni locali.

  20. La figura del tecnologo della gestione dei BB.CC. (4) Milano è infatti territorio tecnologicamente avanzato. Se l’alto livello tecnologico riesce a essere coniugato con una gestione illuminata e moderna della cultura, si compie un incontrovertibile passo in avanti a tutto vantaggio di una società civile. Infine, la realizzazione di progetti dimostrativi di ottimizzazione gestionale e impiantistica di alcuni importanti monumenti cittadini su cui cimentare le nuove figure professionali può anche rappresentare una opportunità di alto valore per la costruzione di una immagine della città in grado di unire l’utilizzo delle tecnologie più moderne con l’attenzione alla cultura nell’occasione dell’Expo 2015, che darà a Milano una visibilità eccezionale sul piano internazionale.

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