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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI

SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI. Roma 7 dicembre 2011 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 6 crediti(+3 Laboratorio Prof. Di Nicola) segue Uomini e donne nelle radio private a Roma E-mail: piera.rella@uniroma1.it

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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI

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Presentation Transcript


  1. SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI • Roma 7 dicembre 2011 • C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 6 crediti(+3 Laboratorio Prof. Di Nicola) segue Uomini e donne nelle radio private a Roma • E-mail: piera.rella@uniroma1.it • Stanza 111 (ex B4) Via Salaria113, tel.: 06 49918375/6- ricevimento giovedì 11.30-13

  2. Contraddizioni tra passione per il lavoro e insicurezza di R.Cavarra

  3. il modo in cui si entra in radio • È simile a quello di altri lavori precari nel privato: • reticoli sociali e le conoscenze anche occasionali, • gli stage o altre esperienze formative sul campo come il Servizio Civile , • capacità di attivazione, che comprende l’accettazione del lavoro gratuito: • un percorso tipo comporta formazione sul campo (stage, corso o esperienze occasionali semi gratuite), lavori in piccole radio (che possono durare qualche mese, ma anche qualche anno) e poi passaggio a radio più grandi, il tutto spesso intrecciato con lavoretti in altri settori NB Il percorso che emerge dalle interviste qualitative è più complesso di quello che appare dalle risposte al questionario di autocompilazione

  4. Il lavoro atipico si afferma perche il mondo produttivo è sempre più globalizzato e competitivo Il lavoro flessibile è un lavoro creativo che permette di emanciparsi dalla costrizione del lavoro subalterno 2 visioni divergenti del lavoro flessibile↓ ↓

  5. Della qualità del lavoro Dei rapporti coi colleghi ↘ Adattamento Si fanno più lavori(per il reddito, ma anche per contrastare l’insicurezza Retribuzione Paura di perdere il lavoro Autonomia lavorativa limitata ↙ Le/gli intervistati sonosoddisfattiinsoddisfatti

  6. Tra enfatizzazione delle aspet-tative e delusione della realtà • Oltre ad essere cambiato il mercato del lavoro, sono cambiati i soggetti, che vivono in una cultura che guarda + che al futuro di un passaggio alla vita adulta, al presente dell’auto-realizzazione → il mondo del lavoro non sempre lo permette → ci si adatta, esprimendo delusione per il sindacato, l’Fnsi che non tutela

  7. Differenze di GENERE: dove e come cercarle? • in particolare nell’accesso e nella carriera • caratterizzazione di genere dei lavori→ ci sono ancora come a radio Rai? • La trasformazione dei comportamenti e opinioni degli uomini in ambito familiare va di pari passo con l’ eventuale attenuazione delle discriminazioni nella carriera? • Saranno utili tutti gli strumenti della ricerca: ma soprattutto questionari e interviste semi strutturate ai lavoratori/trici

  8. 6. Lavoro e famiglia: difficoltà e differenze di genere • 6.1. Segregazione occupazionale e lavoro precario accentuano le difficoltà femminili • 6.2.Valutazioni ed esperienze sulle differenze di genere • 6.2.1. Le opinioni delle e dei testimoni privilegiati • 6.2.2. Le opinioni di chi lavora nelle radio • 6.3. Come il lavoro limita la famiglia

  9. Segregazione verticale: dirigenti/imprenditori/ presidenti prevalentemente uomini: le poche donne dichiarano difficoltà personali e di conciliazione • segregazione orizzontale di alcuni mestieri: lavoro di tecnico che continua a rimanere maschile, almeno quanto il lavoro amministrativo femminile (attenuata dalla necessità di ricoprire più mansioni). • Viceversa la figura dell’animatore/ conduttore,diversa da quella della programmista regista Rai, non è tipicamente “femminile” e anche il lavoro di giornalistanon è caratterizzato per genere • In conclusione situazione in trasformazione in cui sia i che le giovani sono presenti nei principali mestieri radiofonici, quello di giornalista e di animatore/ creatore di programmi

  10. Differenze di genere: opinioni • le opinioni sono piuttosto articolate e chiaramente influenzate, oltre che dal genere, dall’età: • le e i più giovani che spesso vivono ancora nella famiglia d’origine o da soli/e vedono meno il problema. • Ci sono donne che negano discriminazioni o differenze e donne che valorizzano le differenze. • Ci sono uomini che notano discriminazioni e uomini che rovesciano il problema dicendo che le donne sono facilitate dal loro carattere più forte o peggio perché possono arrivare a prostituirsi per farsi assumere.

  11. 2 esempi contrapposti di opinioni maschili Il complessato • ...perché le donne sono forse più portate al lavoro giornalistico, più puntuali e precise, forse per il retaggio di discriminazione si impegnano di più. Ho sempre avuto un complesso di inferiorità nei riguardi delle donne della mia età (U17 redattore radio comunitaria, 30 anni) e chi denuncia un ingiustizia • Nella sua radio, in particolare, le donne sono state facilitate? • No, non sono state facilitate., ma ce n’erano. La maggior parte erano donne. Eravamo due tre maschi, pochissimi. • ...... Chi ha la raccomandazione più grossa vince. È così. O sei donna. • Ma sei donna, nel senso se ti prostituisci? • Esattamente! Le dico chiaramente come stanno le cose! (U40 ex-redattore 30 anni)

  12. se il lavoro è troppo assorbente, il tempo libero praticamente inesistente, non si è in grado di avere una propria vita sentimentale e se ne sente la mancanza: “La dimensione umana non è totale se non hai una giusta soddisfazione sentimentale. È inutile girarci intorno. Quindi, per esempio, io ancora non ce l’ho. Quindi su questo io sono stato tanto fortunato nel lavoro ma non, per il momento, nell’ambito privato” (TU20 caporedattore radio commerciale)

  13. Differenze di GENERE in conclusione • Sono emerse lievi nell’accesso (più che altro diversa socializzazione ai media) poche nel percorso precario, difficile per tutti/e • caratterizzazione di genere dei lavori→ attenuata nelle piccole radio dalla scarsa differenziazione delle mansioni • attenuazione delle discriminazioni nel lavoro non va di pari passo con trasformazione dei comportamenti e opinioni degli uomini in ambito familiare • a 40 anni dal femminismo, caduti gli ostacoli legislativi e culturali all’accesso al mercato del lavoro, la parità non è stata raggiunta • → il lavoro va ripensato per tutti/e • Sottosopra (2009) propone di ispirarsi all’arte della manutenzione dell’esistenza, matrice del futuro non archeologia domestica→ la crisi, che colpisce le e i più deboli come i precari, può far rimettere in discussione un modo di lavorare (negli anni ’90 si pensava che un possibile uscita dalle difficoltà fosse “lavorare meno per lavorare tutti”)

  14. 7. Diritti e politiche di uscita dal lavoro precario, di Alessandra Fasano • 7.1. L’iter per diventare giornalista • 7.2. Le tutele dei giornalisti • 7.2.1. La condizione dei giornalisti con contratto a tempo indeterminato • 7.2.2. La condizione dei giornalisti autonomi • 7.3. I diritti frammentati dei lavoratori della comunicazione radiofonica • 7.4. Le strategie di uscita dal precariato • 7.5. Le tutele dei giornalisti a livello europeo

  15. Le tutele dei giornalisti con contratto a tempo indeterminato: • Ordine dei Giornalisti (ordine professionale) • Casagit (assistenza sanitaria integrativa) • Inpgi (ente di previdenza) • Associazioni sindacali di categoria: Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana)

  16. Diversificazione della professione dal punto di vista contrattuale 1) contratto nazionale di lavoro → il sindacato unico Fnsi ogni quattro anni[1] firma un contratto nazionale di lavoro con la sua controparte, la Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali)↓In questo contratto sono compresi altri due contratti per le emittenti radio televisive locali e per gli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni 2) contratto Aeranti-corallo →è un tipo di contratto “più economico” firmato con la Fnsi, specifico per le imprese radiofoniche e televisive locali, che prevede la tutela previdenziale tramite un istituto autonomo, la cassa mutua, la garanzia degli scatti di anzianità e le maggiorazioni economiche in caso di ore di lavoro straordinario o notturno [1] Dopo un periodo di stallo dal 2005, il 26 marzo 2009 è stato firmato il nuovo contratto che ha validità 1 aprile 2009/31 marzo 2013.

  17. Il percorso tipo di un aspirante giornalista, dunque, prevede: • 1) la frequenza di scuole di giornalismo riconosciute o che vengano svolti dei periodi di formazione (il praticantato di almeno diciotto mesi o la “praticaccia”) per effettuare l’esame per diventare professionisti e iscriversi all’albo dei giornalisti. • 2) A questo periodo di formazione, solitamente, fa seguito una fase successiva di lavoro precario. • 3) Una volta superata questa fase, è possibile che si verifichi o l’accesso al contratto a tempo indeterminato o l’accesso ad altre forme di lavoro precarioo lavoro autonomo

  18. Le strategie di uscita dal precariato precariato “di serie A”: assunzione con contratto a tempo determinato, in attesa di stabilizzazione. precariato “di serie B o C”: in base alla posizione contrattuale di altre figure semi-precarie di vecchio tipo, ma in trasformazione (i pubblicisti) e di nuovo tipo (i free-lancers). In tal caso le strategie di uscita possono essere diverse: • intraprendere la libera professione I collaboratori sono: • collaborazione coordinata e continuativa, • lettere di incarico riconducibili a co.co.co., • cessione del diritto di autore, prestazione in regime di Partita Iva, • prestazioni occasionali basate su accordi verbali o sulla accettazione di un tariffario proposto dall’azienda. Tutte queste figure hanno in comune il versamento della contribuzione al 12% da parte del lavoratore • identificare la propria figura professionale con quella del radio-reporter

  19. Tentativi di tutela dei giornalisti autonomi e paradossi • Casagit 2 (una cassa mutua complementare al servizio sanitario nazionale, che prevede un versamento per scaglioni a partire da un minimo); • Inpgi2 (istituita con decreto legge nel 1996 che offre un piano pensionistico e indennità di maternità); • Usgf(Unione Sindacale Giornalisti Freelance, nata il 19 giugno 2009); • Comitato Pari Opportunità (il CPO protegge la categoria dei giornalisti, freelance o no); • Osservatorio Antisopruso (che ha funzione di monitoraggio e di lotta al mobbing della professione giornalistica). • Il paradosso dei radio reporter • Non basta essere a tempo indeterminato, perché i privilegi professionali del giornalista non si ottengono se si è radioreporter

  20. forte presenza di piccola impresa • imprenditori sono in genere coinvolti nel lavoro, per lo più come conduttori, oltre che come dirigenti In conclusione • Frammentazione per presenza di micro imprese, ma anche di più associazioni datoriali→ contratti diversificati soprattutto per i giornalisti • Problema del lavoro nero nelle radio commerciali e gratuito in quelle non commerciali→problema di insicurezza nel lavoro. • Problema di basse retribuzioni per tutti che derivano anche da↓ carenza di finanziamenti per tutte le radio, ma specie per quelle comunitarie che tendono ad essere ulteriormente tagliati, col rischio di chiusura anche di radio che svolgono un servizio di informazione locale di buona qualità

  21. conclusioni • Pesa su questa valutazione, comune anche agli imprenditori e a gran parte dei dirigenti, il fatto che nelle radio non c’è grande conflittualità, dato che il fascino di lavorare in radio fa accettare a molti lavoratori la precarietà e persino una prima fase di lavoro nero.

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