1 / 75

Il sistema Azienda e il contesto regionale:

Il sistema Azienda e il contesto regionale:. nazionale. ATTO SECONDO. Settembre 2011. Stiamo attenti, dare fiducia non significa alimentare illusioni ;

Télécharger la présentation

Il sistema Azienda e il contesto regionale:

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Il sistema Azienda e il contesto regionale: nazionale ATTO SECONDO Settembre 2011 Sergio Cortopassi - 2011

  2. Stiamo attenti, dare fiducia non significa alimentare illusioni; non si da’ fiducia e non si suscitano le reazioni necessarie, minimizzando o sdrammatizzando i nodi critici della realtà, ma guardandovi in faccia con intelligenza e con coraggio. Il coraggio della speranza, della volontà e dell'impegno. Dell'impegno operoso e sapiente, fatto di spirito di sacrificio e di massimo slancio creativo e innovativo. Giorgio Napolitano Sergio Cortopassi - 2011

  3. Nel 2009 abbiamo discusso di: 1. del sistema sanitario regionale e della sua evoluzione; 2. del Piano Sanitario Regionale 2008 – 2010; • della situazione finanziaria del SSN ; • del budget aziendale e regionale; • delle 4 parole chiave del PSR 2008 – 2010; Franco Del Chiaro vi ha intrattenuto sul sistema di valutazione toscano: … dalle origini fino ai giorni nostri. In realtà….. sono trascorsi appena 7 anni ! Sergio Cortopassi - 2011

  4. Oggi, invece, parleremo di: CONTESTO • NAZIONALE b) REGIONALE SOCIETA’ della SALUTE • LINEE GUIDA REGIONALI • b) RAPPORTO con la ASL SISTEMA di VALUTAZIONE • REGIONALE • AZIENDALE • ZONALE/SdS Sergio Cortopassi - 2011

  5. Sergio Cortopassi - 2011

  6. L’evoluzione del Servizio Sanitario in Toscana:dalla competizione alla cooperazione. 1995 2008 Regione Regione AREA VASTA ESTAV Aziende sanitarie Territoriali Aziende sanitarie Ospedaliere Aziende sanitarie Territoriali Aziende sanitarie Ospedaliere Zona ZONA/DISTRETTO Società della Salute Distretto Sergio Cortopassi - 2011

  7. L’evoluzione del Servizio Sanitario in Toscana:dalla competizione (tra aziende) alla cooperazione (di sistema). 1995 2005 2008 Il valore della mobilità infraregionale dovrà essere mantenuto pari a quello iscritto nel Bilancio di esercizio 2005 Rapporto Regione/ Aziende mediato dall’Area Vasta Rapporto diretto Regione/Aziende Inalterato il numero delle Aziende con perdita di funzioni a vantaggio del livello di Area Vasta e Zona/Distretto Fortissima riduzione del numero delle aziende. Aziende autosufficienti. Ricompattazione del territorio con coincidenza Zona/Distretto: i Comuni possono rientrare nel Governo dei servizi socio- Sanitari integrati Estrema articolazione del territorio per la ridotta dimensione dei distretti Sergio Cortopassi - 2011

  8. PSR 2008/2010:I cardini del Sistema Sanitario Toscano la SOSTENIBILITA’ ECONOMICA l’ APPROPRIATEZZA del Sistema nella sua interezza Sergio Cortopassi - 2011

  9. L’ASL quale elemento di stabilità del sistema Art. 09- La programmazione di area vasta3. In ciascuna area vasta è costituito un comitato, composto dai direttori generali delle aziende sanitarie facenti parte dell'area e dal direttore dell'ente per i servizi tecnico-amministrativi di area vasta di cui all’ articolo 100 .4. Il comitato è presieduto da un coordinatore, individuato dal Presidente della Giunta regionale tra i direttori generali delle aziende sanitarie dell'area vasta. • Art. 71 septies • - Giunta esecutiva (della SdS) • La giunta esecutiva è composta di tre componenti, salva diversa composizione stabilita dallo statuto; ne fanno parte il presidente ed il direttore generale dell’azienda unità sanitaria locale o suo delegato; i restanti componenti sono eletti dalla assemblea dei soci al proprio interno. Art. 104 - Consiglio direttivo (dell’ESTAV) 1. Il consiglio direttivo è composto dai direttori generali delle aziende sanitarie incluse nella corrispondente area vasta. Sergio Cortopassi - 2011

  10. Che cosa è cambiato in questi due anni? • In peggio il contesto di finanza pubblica: • nazionale; • regionale; • comunale. • Ciò significa minori risorse per: • REGIONI • COMUNI • per il SSN e le attività sociali Sergio Cortopassi - 2011

  11. Quell'autentica svolta che oggi s'impone passa, naturalmente, attraverso il sentiero stretto di un recupero di affidabilità dell'Italia, in primo luogo del suo debito pubblico. E qui non si tratta di obbedire al ricatto dei mercati finanziari, o alle invadenze e alle improprie pretese delle autorità europee, come dicono alcuni, forse troppi. Si tratta di fare i conti con noi stessi, finalmente e in modo sistematico e risolutivo. Giorgio Napolitano Ho detto e ripeto che lasciare quell'abnorme fardello del debito pubblico sulle spalle delle generazioni più giovani e di quelle future significherebbe macchiarci di una vera e propria colpa storica e morale. Giorgio Napolitano Sergio Cortopassi - 2011

  12. E’ IN QUESTO CONTESTO CHE ….. OCCORRE VALUTARE L’EVOLUZIONE DEL SISTEMA SANITARIO TOSCANO “Chiaramente dobbiamo riflettere nella prospettiva di dover rinunciare l’anno prossimo a 350 milioni di euro, che equivalgono ai servizi di una Asl di media dimensione. In questo contesto è importante pensare a una riorganizzazione dei servizi sanitari e in particolare degli ospedali. La sanità cambia di continuo: serve una rete di ospedali e non tanti ospedali fotocopia a poca distanza l’uno dall’altro. (….) In questo quadro, non escludo neppure una riflessione sui servizi sociali e socio-sanitari.” D.Scaramuccia, Assessore regionale al Diritto alla Salute Il Tirreno, 01.08.2011 Sergio Cortopassi - 2011

  13. Tagli alla sanità per 7 miliardi. Piani di rientro per tutti 14 luglio 2011 ROMA – Giornata di fuoco ieri nella capitale per i presidenti delle Regioni e per gli assessori al bilancio chiamati a discutere della manovra finanziaria nella Conferenza straordinaria convocata dal presidente Vasco Errani. Dopo una prima riunione mattutina nella quale le Regioni pur condividendo la necessità di una manovra correttiva da approvarsi in tempi ristrettissimi per rispondere in termini autorevoli alla speculazione finanziaria, hanno chiesto un incontro con il ministro Tremonti per fare il punto sulla situazione in vista degli enormi tagli all’orizzonte. ‘’La manovra approvata – si afferma – pone il peso maggiore dei tagli alla spesa pubblica sulle Regioni. Il concorso alla manovra delle autonomie locali è di 21.692 miliardi di euro (tra il 2011 e il 2014) di cui in termini strutturali ben 16.372 miliardi sono a carico delle sole Regioni’’. Sergio Cortopassi - 2011

  14. Condividiamo il senso di responsabilità e che la manovra venga approvata perché occorre bloccare un attacco al Paese. Per questo abbiamo presentato pochi emendamenti. Ma sul merito il nostro giudizio resta chiaro: la manovra porta le regioni a non essere in grado di svolgere le loro funzioni perché il taglio pesa 47% sulle regioni stesse. Il taglio di oltre sette miliardi, per il 2013-2014, alla sanità, porterà tutte le Regioni a dover fare piani di rientro e metterà in discussione i livelli essenziali di assistenza. Abbiamo proposto – ha spiegato – di istituire una Commissione sugli sprechi. Le Regioni sono pronte a decidere insieme quali sono i servizi che la Repubblica è in grado di fornire, non si può andare avanti in una situazione in cui tutto questo non è chiaro. Con questa manovra il federalismo fiscale non è attuabile – ha concluso Errani – Serve una verifica complessiva sui decreti attuativi del federalismo e sulla legge delega. Non si può parlare di federalismo ed essere, al tempo stesso, in una situazione così critica’’. Intanto proprio sul tema della sanità, così duramente colpita, le organizzazioni sindacali dei medici dirigenti dipendenti, dei medici convenzionati, dei pediatri di libera scelta, dei medici dell’ospedalità privata e dei dirigenti sanitari, veterinari e amministrativi del Ssn hanno confermato lo stato di agitazione Sergio Cortopassi - 2011

  15. Ok dal Cdm al "Premi e Sanzioni". Se la Sanità è in rosso gli amministratori vanno a casa 28 Luglio 2011 Il decreto legislativo n.149 del 6 settembre 2011 introduce nel nostro ordinamento i meccanismi sanzionatori  e premiali per Regioni, Province e Comuni. Se i conti della sanità sono in dissesto gli amministratori locali vanno a casa: dal Presidente regionale fino al management delle Asl. Questa una delle novità più importanti del decreto “Premi e sanzioni”, compreso nel pacchetto sul Federalismo fiscale, approvato oggi in Cdm. Sanzioni, fino alla sfiducia, per i ministri che non rispettano i cosi standard. Premi invece per gli enti locali virtuosi e che adottano politiche di contrasto all’evasione fiscale. “Il provvedimento – si legge nel comunicato del Governo dopo l’approvazione in Cdm – è diretto a rafforzare la responsabilizzazione, la trasparenza e l’effettività del governo delle autonomie territoriali ed introduce fra l’altro la relazione di fine legislatura, o mandato, che costituisce un rendiconto finale dell’attività svolta, vero e proprio strumento pubblico di controllo democratico nei confronti degli amministratori regionali e locali, in vista delle successive elezioni”. Sergio Cortopassi - 2011

  16. Alcuni punti del decreto Premi e Sanzioni. Incandidabilità per 10 anni a qualsiasi carica pubblica e rimozione “per responsabilità politica” dall’incarico per i governatori la cui Regione ha i conti sanitari in dissesto. La rimozione dei presidenti potrebbe scattare qualora si verificassero tre fattispecie: qualora il governatore-commissario non avesse redatto o non applicato il Piano di rientro; qualora la verifica annuale del piano non dovesse raggiungere gli obiettivi; qualora per due anni di seguito dovessero essere applicate le maggiorazioni delle addizionali Irpef e Irap a causa dell’insuccesso dell'azione di risanamento. Decadenza automatica dei direttori generali e, previa verifica delle rispettive responsabilità del dissesto, dei direttori amministrativi e sanitari degli enti del Servizio sanitario regionale, del dirigente responsabile dell'assessorato regionale competente, nonché dei componenti del collegio dei revisori di conti. Prevista anche per  queste figure l’interdizione per 10 anni da qualsiasi carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici. Sergio Cortopassi - 2011

  17. In questo contesto, due domande obbligate: 1. L’attuale modello organizzativo è adeguato per fronteggiare il contesto di finanza pubblica delineatosi in questi ultimi mesi? Abbiamo già visto una prima risposta dell’Ass. Regionale, avremo tra poco l’occasione di valutare una considerazione di un Sindaco. 2. Con i vincoli di bilancio che abbiamo e con i nostri andamenti demografici, può l’Italia permettersi una sanità pubblica incondizionatamente gratuità? Sergio Cortopassi - 2011

  18. Da martedì 23 agosto 2011 aumenta il costo dei ticket sui farmaci e delle visite specialistiche ambulatoriali Ticket sui farmaci Oltre alle categorie esenti, restano esclusi dal pagamento tutti coloro con reddito inferiore a 36.151,98 euro (autocertificato o ISEE). Le fasce e il ticket corrispondente: da 36.151,98 a 70.000 euro: 1 euro a confezione, fino a un massimo di 2 euro per ricetta;da 70.001 a 100.000 euro: 2 euro a confezione, fino a un massimo di 4 euro per ricetta;oltre 100.000 euro: 3 euro a confezione, fino a un massimo di 6 euro per ricetta. Sergio Cortopassi - 2011

  19. Visite specialistiche Da domani parte la revisione parziale del nomenclatore tariffario, fermo dal ’97, per avvicinarlo alla media italiana. Le visite generali passeranno da 18,60 a 22 euro, quelle di controllo da 12,90 a 20 euro. Il costo di tutte le prestazioni specialistiche di ambulatorio subirà un arrotondamento all’unità superiore (per esempio, se l’importo da pagare è di da 18,20 euro si pagheranno 19 euro). Come per i farmaci restano esclusi dal pagamento tutti coloro con reddito inferiore a 36.151,98 euro (autocertificato o ISEE). L’esclusione riguarda inoltre le ricette di valore non superiore ai 10 euro e gli esenti per le prestazioni specialistiche. Le fasce e il ticket da pagare per ricetta (tutte le prestazioni escluse Risonanza magnetica e TAC): da 36.151,98-70.000 euro: 5 euro; da 70.001-100.000 euro: 10 euro; oltre 100.000 euro: 15 euro. Le fasce e il ticket da pagare per ricetta per Risonanza magnetica e TAC: da 36.151,98-70.000 euro: 10 euro; da 70.001-100.000 euro: 24 euro; oltre 100.000 euro: 34 euro. Per la libera professione (intramoenia) è previsto un contributo aggiuntivo sulle prestazioni modulato a seconda del valore della prestazione stessa. Niente cambia per il Pronto soccorso, per il quale continuerà ad essere applicata la delibera della giunta regionale 534 del 2007, che prevede un ticket di 25 euro per i codici bianchi e azzurri.  Sergio Cortopassi - 2011

  20. Lettera di Budget 2011 1. Il contesto regionale: il Bilancio di previsione 2011 1.1 Gli accordi Governo - Regioni La Manovra Finanziaria del Governo che ha già interessato la Sanità nel 2010 con un impatto di riduzione sul Fondo pari a 35 M€ fa prevedere per il 2011 una riduzione pari 40 M€ cui si aggiunge la riduzione della quota statale sul fondo per la non autosufficienza pari a circa 27M€ • 1.2 Le disposizioni regionali in tema di Bilancio di previsione • Il Documento regionale che detta le linee guida per la predisposizione del Bilancio 2011 indica complessivamente obiettivi di snellimento dei costi di funzionamento, e ritiene opportuno impegnare anche le Aziende Sanitarie al rispetto del blocco assunzione personale amministrativo, ovvero alla riassunzione di un numero pari a 2 su 10 cessati, alla riduzione del 10% delle spese generali di funzionamento degli Enti, nonché alla presentazione di un piano occupazionale per la garanzia delle assunzioni necessarie a mantenere i livelli essenziali di assistenza. • In relazione alle specificità del settore e alla rilevanza in esso della formazione, ritiene di mantenere indenne la Sanità da tagli disposti dalla manovra in materia di Formazione. • La giunta ritiene di non applicare la riduzione della quota statale sul fondo per la non autosufficienza e si impegna inoltre a mantenere gli investimenti in Sanità in una misura di 100 milioni al netto del Patto di Stabilità. Sergio Cortopassi - 2011

  21. Lettera di Budget 2011 2. Il contesto aziendale 2.1 Le risorse assegnate In attesa delle linee guida regionali per la redazione del bilancio 2011 si ritiene di programmare le attività sulla base dei vincoli economici 2010. Sergio Cortopassi - 2011

  22. Disciplina del servizio sanitario regionale – LR 40/2005 La legge regionale del 24 febbraio 2005, n.40 che disciplina il servizio sanitario della Toscana, è stata recentemente modificata. I due oggetti fondamentali di tale revisione sono le Società della salute ed il nuovo Piano sanitario e sociale integrato regionale, che costituiscono l'attuazione e lo sviluppo di previsioni già presenti nella riforma del 2005. L'art.18, comma 3, infatti, impegnava la Regione alla unificazione dei due strumenti principali della programmazione socio-sanitaria in Toscana, il piano sanitario regionale (Psr) ed il piano integrato sociale regionale (Pirs), mentre l'art. 65, rubricato "Modelli sperimentali per la gestione dei servizi sanitari territoriali – Società della salute" offriva una prima copertura legislativa alla sperimentazione delle società della salute, avviata con la deliberazione del Consiglio regionale n. 155 del 24.9.2003. La previsione, a partire dalla prossima legislatura, di un unico piano sanitario e sociale integrato, in luogo dei due precedenti piano sanitario regionali  e piano integrato sociale regionale e la disciplina puntuale della società della salute, sia degli aspetti organizzativi interni che di quelli relativi alla interazione/integrazione con le aziende unità sanitarie locali (e con i comuni), hanno imposto, per ragioni di coerenza, la revisione e l'aggiustamento, operata con la LR 60 del 10 novembre 2008 "Modifiche alla legge LR 40/2005", di numerosissimi articoli (62 su 135, norme transitorie escluse), anche se si è trattato spesso di modifiche ed integrazioni molto parziali e circoscritte. Sergio Cortopassi - 2011

  23. Art. 02 - Definizioni 1. Ai fini della presente legge si intende: a) per area vasta, la dimensione operativa a scala interaziendale, individuata come livello ottimale per la programmazione integrata dei servizi e per la gestione in forma unitaria di specifiche attività tecnico amministrative delle aziende sanitarie; f) per budget, il sistema di obiettivi e risorse attribuite al responsabile di una struttura organizzativa o di un livello gestionale, il quale è tenuto a rendicontare il raggiungimento degli obiettivi ed il corretto utilizzo delle risorse; o bis) per piano sanitario e sociale integrato regionale, l’atto unico di programmazione regionale che comprende l’assistenza sanitaria, sociale e socio-sanitaria integrata; s bis) per società della salute, la modalità organizzativa di un ambito territoriale di zona-distretto costituita in forma di consorzio tra l’azienda unità sanitaria locale ed i comuni per l’esercizio associato delle attività sanitarie territoriali, socio-sanitarie e sociali integrate; u bis) per valutazione, il complesso degli strumenti che la Regione e i soggetti del sistema adottano per verificare il raggiungimento degli obiettivi della programmazione, ossia i risultati conseguiti misurabili in termini di livelli di salute della popolazione, efficacia e qualità delle cure, appropriatezza ed efficienza dei servizi erogati; Sergio Cortopassi - 2011

  24. Art. 21 - Piani integrati di salute 1. Il piano integrato di salute, di seguito denominato PIS, è lo strumento di programmazione integrata delle politiche sanitarie e sociali a livello di zona-distretto. Capo III bis - Società della salute Art. 71 bis - Società della salute: finalità e funzioni 1. I comuni, compresi negli ambiti territoriali della medesima zona-distretto, e le aziende unità sanitarie locali, fermo restando il rispetto dei livelli essenziali ed uniformi di assistenza ed il libero accesso alle cure, costituiscono, con le modalità di cui all’articolo 71 quater, comma 1, appositi organismi consortili denominati società della salute, al fine di: a) consentire la piena integrazione delle attività sanitarie e socio-sanitarie con le attività assistenziali di competenza degli enti locali, evitando duplicazioni di funzioni tra gli enti associati; b) assicurare il governo dei servizi territoriali e le soluzioni organizzative adeguate per assicurare la presa in carico integrata del bisogno sanitario e sociale e la continuità del percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale; c) rendere la programmazione delle attività territoriali coerente con i bisogni di salute della popolazione; d) promuovere l’innovazione organizzativa, tecnica e gestionale nel settore dei servizi territoriali di zona-distretto. e) sviluppare l’attività e il controllo sia sui determinanti di salute che sul contrasto delle disuguaglianze, anche attraverso la promozione delle attività di prevenzione, lo sviluppo della sanità di iniziativa, il potenziamento del ruolo della medicina generale e delle cure primarie. Sergio Cortopassi - 2011

  25. Art. 09 - La programmazione di area vasta 1. Le aziende unità sanitarie locali e le aziende ospedaliero-universitarie concorrono, nella specificità propria del ruolo e dei compiti di ciascuna, allo sviluppo a rete del sistema sanitario attraverso la programmazione interaziendale di area vasta; i contenuti e gli obiettivi principali della programmazione di area vasta sono definiti dal piano sanitario e sociale integrato regionale del quale assumono i riferimenti temporali. Sergio Cortopassi - 2011

  26. 2. La società della salute è costituita in forma di consorzio, ai sensi della vigente normativa in materia di enti locali, tra l’azienda unità sanitaria locale ed i comuni per l’esercizio delle attività sanitarie territoriali, socio-sanitarie e sociali integrate. 3. La società della salute esercita funzioni di: a)indirizzo e programmazione strategica delle attività ricomprese nel livello essenziale di assistenza territoriale previsto dal piano sanitario e sociale integrato nonché di quelle del sistema integrato di interventi e servizi sociali di competenza degli enti locali; b) programmazione operativa e attuativa annuale delle attività di cui alla lettera a), inclusi la regolazione e il governo della domanda mediante accordi con le aziende sanitarie in riferimento ai presidi ospedalieri e con i medici prescrittori che afferiscono alla rete delle cure primarie; c) organizzazione e gestionedelle attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e delle altre prestazioni sanitarie a rilevanza sociale di cui all’articolo 3 septies, comma 3 del decreto delegato, individuate dal piano sanitario e sociale integrato regionale; d) organizzazione e gestione delle attivitàdi assistenza sociale individuate ai sensi degli indirizzi contenuti nel piano sanitario e sociale integrato regionale; e)controllo, monitoraggio e valutazionein rapporto agli obiettivi programmati. Sergio Cortopassi - 2011

  27. Art. 71 quinquies - Organi della società della salute 1. Sono organi della società della salute: a) l’assemblea dei soci; b) la giunta esecutiva; c) il presidente; d) il direttore; e) il collegio sindacale. Sergio Cortopassi - 2011

  28. Capo IV - Enti per i servizi tecnico-amministrativi di area vasta Art. 100 - Istituzione e natura giuridica 1. Per l'esercizio delle funzioni tecniche, amministrative e di supporto delle aziende sanitarie sono istituiti gli Enti per i servizi tecnico-amministrativi di area vasta (ESTAV): a) ESTAV dell'Area vasta nord-ovest; b) ESTAV dell'Area vasta centro; c) ESTAV dell'Area vasta sud-est. Sergio Cortopassi - 2011

  29. Art. 101 • - Competenze e attribuzioni • Gli ESTAV sono competenti in materia di: a) approvvigionamento di beni e servizi; b) gestione dei magazzini e della logistica; c) gestione delle reti informative e delle tecnologie informatiche, con particolare riguardo alla integrazione ed alla organizzazione del Centro unificato di prenotazione (CUP); d) gestione del patrimonio per le funzioni ottimizzabili in materia di manutenzione, appalti e alienazioni; e) organizzazione e gestione delle attività di formazione continua del personale; f) gestione delle procedure concorsuali e selettive in materia di personale; g) gestione delle procedure per il pagamento delle competenze del personale. Sergio Cortopassi - 2011

  30. Quote di partecipazione nella SdS: Asl – 1/3 Comuni – 2/3 Vincolo per tutti i soggetti partecipanti alla SdS: PAREGGIO DI BILANCIO Sergio Cortopassi - 2011

  31. Le parole chiave della SdS: 1 - INTEGRAZIONE tra Sociale e Sanitario Organizzazione a livello territoriale nella SOCIETA’ della SALUTE Strumenti di programmazione a livello regionale e locale nel PIANO SANITARIO e SOCIALE INTEGRATO nel PIANO INTEGRATO di SALUTE Sergio Cortopassi - 2011

  32. Le parole chiave della SdS: 2 - COORDINAMENTO dei Comuni e delle Aziende Sanitarie nel governo delle attività sanitarie e sociali territoriali Orizzonte di governo che supera la dimensione comunale per spostarsi sul livello di area sovracomunale delle risorse rese disponibili dai Comuni e dalle Aziende Sanitarie Sergio Cortopassi - 2011

  33. Le parole chiave della SdS: • NON DUPLICAMENTO • DELLE FUNZIONI Taglio della spesa pubblica • CONTENIMENTO • DEI COSTI Sergio Cortopassi - 2011

  34. D.Scaramuccia:”Quello dell’ESTAV è un ruolo cruciale” “L’ESTAV è un organismo di grande importanza , garanzia di QUALITA’, INNOVAZIONE, RISPARMIO. E’ la dimostrazione della nostra capacità di fare SISTEMA. ESTAV Centro, nel 2010 un risparmio di 81 milioni sulle gare Sergio Cortopassi - 2011

  35. “MENO POLTRONE NELLA SANITA’” Il Tirreno, 30 luglio 2011 Il Sindaco Berti vuol risparmiare: dimezziamo le Società della Salute. “Si è parlato di dimezzamento, ma in realtà se le Società della Salute fossero una per Asl, sarebbero in tutto 13. E in ogni Asl ci sarebbe un’unica zona distretto, con un unico direttore e un unico staff, contro i cinque attuali di Firenze o i tre di Livorno e Pisa o i due che abbiamo a Pistoia. Ci sarebbero ricadute organizzative a cascata sull’organizzazione delle zone, che consentirebbero dei risparmi all’interno Delle singole Asl. Ma quello che mi sta a cuore è soprattutto un’altra considerazione…” La necessità di equilibrare il sistema? “Esatto. Nella sanità di oggi è fondamentale il dialogo tra l’ospedale, dove ci si cura nella fase acuta della malattia, e le strutture sanitarie del territorio, che si occupa di prevenzione e assistenza. Il territorio assorbe oltre la metà delle risorse sanitarie complessive ma è governato a livello di zone-distretto; l’ospedale fa riferimento invece a un governo di area vasta, che addirittura accorpa più Asl. Sono realtà molto diverse, l’ospedale è molto più forte del territorio. Invece, riducendo le Società della Salute, i pesi sarebbero più equilibrati” Sergio Cortopassi - 2011

  36. La deliberazione GRT n.243/2011 Approvazione disposizioni operative per il funzionamento delle Società della Salute in Toscana. Modifica DGRT n.1265 del 28 dicembre 2009. Precisato che, nell’ambito di tale processo di stabilizzazione, occorre tenere conto del principio di non duplicazione delle funzioni e di contenimento dei costi a carico dei soggetti del sistema sanitario regionale; Visto il documento di cui all’allegato A), parte integrante e sostanziale del presente atto, “Disposizioni operative per il funzionamento delle Società della Salute in Toscana”, che dà indicazioni in ordine a: a. Funzioni e risorse b. Programmazione delle Società della Salute c. Sistemi informativi d. Formazione e. Comunicazione e informazione f. Partecipazione g. Coordinamento tecnico delle Società della Salute h. Valutazione delle performance delle Società della Salute e incentivazione dei direttori; Sergio Cortopassi - 2011

  37. Allegato A): Sergio Cortopassi - 2011

  38. Sergio Cortopassi - 2011

  39. Sergio Cortopassi - 2011

  40. Sergio Cortopassi - 2011

  41. Sergio Cortopassi - 2011

  42. Sergio Cortopassi - 2011

  43. Sergio Cortopassi - 2011

  44. Sergio Cortopassi - 2011

  45. Sergio Cortopassi - 2011

  46. Sergio Cortopassi - 2011

  47. 2011Che faremo? Sergio Cortopassi - 2011

  48. Verso il 2011 Documento preliminare alla legge di bilancio di previsione per l'anno 2011 e pluriennale 2011/2013 e documento preliminare alla legge finanziaria 2011, ai sensi dell’art. 48 dello statuto della regione toscana. ( delibera 17 del 27/09/2010) La Sanità è stata interessata dalla Manovra Finanziaria del Governo con un impatto di riduzione sul Fondo pari a 35 M€ per il 2010 e 40 per il 2011 cui si aggiunge la riduzione della quota statale sul fondo per la non autosufficienza pari a circa 27M€ già dal 2011. Ciò a fronte di un trend di crescita che nel precedente triennio si è assestato sul 3% annuo. Nonostante ciò, gli importanti processi riorganizzativi, che già nel 2010 hanno impegnato i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, consentiranno di chiudere i bilanci del corrente anno in pareggio e di prevedere analoghi risultati anche per il 2011. Tuttavia, anche al fine di favorire il raggiungimento di tali risultati, in sintonia con gli obiettivi di snellimento dei costi di funzionamento complessivamente perseguiti, la Giunta ritiene opportuno impegnare anche le Aziende Sanitarie al rispetto del blocco assunzione personale amministrativo, ovvero alla riassunzione di un numero pari a 2 su 10 cessati, alla riduzione del 10% delle spese generali di funzionamento degli Enti, nonché alla presentazione di un piano occupazionale per la garanzia delle assunzioni necessarie a mantenere i livelli essenziali di assistenza. In relazione alle specificità del settore e alla rilevanza in esso della formazione, si ritiene di mantenere indenne la Sanità da tagli disposti dalla manovra in materia di Formazione. La Giunta si impegna inoltre a mantenere gli investimenti in Sanità in una misura di 100 milioni al netto del Patto di Stabilità. (2.8 L’equilibrio dei conti sanitari regionali) Sergio Cortopassi - 2011

  49. L’ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Sergio Cortopassi - 2011

  50. (*) Struttura Semplice (§) ad esaurimento Sergio Cortopassi - 2011

More Related