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Corso di Psicologia Dinamica

Corso di Psicologia Dinamica. La teoria dell’attaccamento. Franco Baldoni Facoltà di Psicologia - Università di Bologna . John Bowlby. Nasce a Londra il 26 febbraio 1907 Psichiatra infantile e psicoanalista, in analisi con Joan Riviere e in supervisione con Melanie Klein

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Presentation Transcript


  1. Corso di Psicologia Dinamica La teoria dell’attaccamento Franco Baldoni Facoltà di Psicologia - Università di Bologna

  2. John Bowlby • Nasce a Londra il 26 febbraio 1907 • Psichiatra infantile e psicoanalista, in analisi con Joan Riviere e in supervisione con Melanie Klein • Nel 1949 conduce una ricerca per l’OMS sulla salute mentale dei bambini senza famiglia • Dal 1956 al 1961 è vicepresidente della Società Psicoanalitica Britannica (con presidente Donald Winnicott) • Dal 1946 al 1972 è vicedirettore della Tavistock Clinic di Londra dove dirige il dipartimento bambini e genitori • Sviluppa la Teoria dell’attaccamento • Muore a Londra il 2 settembre 1990

  3. La deprivazione materna • Ricerche commissionate nel 1949 dall’OMS supportate dai documenti filmati di René Spitz e di James Robertson sui bambini deprivati, istituzionalizzati e ospedalizzati (Depressione anaclitica, Ospedalismo) • I bambini necessitano di “un rapporto caldo, intimo e ininterrotto con la madre (o con un sostituto materno permanente) nei quali entrambi possano trovare soddisfazione e godimento” • La deprivazione prolungata di cure materne subita da un bambino può avere gravi effetti sul suo carattere e comportare lo sviluppo di disturbi psicologici e di comportamenti antisociali che permangono nell’età adulta (Cure materne e igiene mentale del fanciullo, 1951)

  4. Dorothy Burlingham e Anna Freud (1942-43) • Prime osservazioni compiute nei nidi residenziali d’infanzia di Hampstead (Inghilterra) durante la seconda guerra mondiale • Ricerche pionieristiche basate su resoconti non sistematici di bambini sani (da 0 a 4 anni) separati dai genitori e assistiti nelle migliori condizioni possibili in tempo di guerra • I bambini deprivati di cure materne, specialmente se cresciuti in istituzioni da un’età inferiore a 7 anni, possono manifestare carenze dello sviluppo psicofisico e sociale

  5. La sindrome da ospedalizzazione(Ospedalismo) (Spitz 1945) • Grave ritardo dello sviluppo psicomotorio che insorge nei bambini che non hanno mai goduto della madre inseriti nei primi 18 mesi di vita in ospedale o in istituto (brefotrofio, orfanotrofio) in condizioni di totale privazione affettiva • Si manifesta con ritardo della crescita, della capacità di manipolazione e di esplorazione, del linguaggio, della percezione affettiva e dell’adattamento all’ambiente (Renè Spitz e Katherine Wolf 1949)

  6. La depressione anaclitica (Spitz e Wolf 1946) • Depressione gravissima che colpisce il bambino separati dalla madre a 6-18 mesi (dopo averne goduto) e posti in ambiente sfavorevole: • all’inizio: apprensione, tristezza, piagnucola, non dorme, non si nutre, contrae malattie, si isola, apparente indifferenza • fino a 3 mesi : se riunito alla madre i disturbi regrediscono • dopo il 3° mese: accentuato rallentamento psicomotorio con eventuali comportamenti regressivi e autoaggressivi, disperazione, grave dimagrimento che può giungere fino alla morte per deperimento organico (marasma ) • Descritta per la prima volta in figli di donne carcerate (Spitz e Wolf 1946), si manifesta nei bambini in stato di abbandono affettivo o istituzionalizzati.

  7. La critica femminista all’ideadella deprivazione materna • Bowlby esagera perché ha studiato solo bambini sottoposti a deprivazione materna quasi totale. Un bambino può essere affidato a un sostituto senza soffrirne (nonni, asilo, kibbutz) • La valorizzazione della relazione madre-bambino è la conseguenza di una un clima culturale post-bellico di riparazione. Queste tesi poteva essere sfruttata dal governo per evitare l’assistenza per l’infanzia e chiudere gli asili nido (Winnicott scrisse a Bowlby) • Si vuole relegare le donne in casa e giustificare i padri assenti. Il vero problema di oggi è la deprivazione paterna

  8. James Robertson • Obiettore di coscienza che aveva lavorato come addetto alle caldaie nel nido infantile residenziale di Anna Freud a Hampstead • Con Bowlby nel 1952 realizzò il famoso film A two-year-old goes to hospital sull’angoscia di una bambina separata dalla madre (che contribuì a liberalizzare gli orari di visita negli ospedali) • Divenne psicoanalista e regista cinematografico

  9. La separazione dalla madre • Protesta Angoscia di separazione • Disperazione Depressione, lutto • Distacco Difese (Attaccamento e perdita, Vol.2. La separazione dalla madre, 1973)

  10. L’angoscia di separazione • Teoria della libido trasformata(Freud 1905) • Teoria del trauma della nascita(Rank 1924) • Teoria del segnale(Freud 1925) eccesso di stimolazione (Freud), mancato appagamento libidico (Jones), ferita narcisistica (Spitz) • Teoria dell’angoscia depressiva(Klein 1935) • Teoria dell’angoscia persecutoria(Klein 1934) • Teoria dell’attaccamento frustrato(James 1890; Suttie 1935; Bowlby 1960) (Attaccamento e perdita, Vol.2. La separazione dalla madre, 1973)

  11. L’angoscia dell’ottavo mese (Angoscia dell’estraneo) (Spitz 1950) • Rappresenta il secondo organizzatore della vita psichica (stadio dell’oggetto libidico) • E’ una reazione angosciosa che si manifesta in presenza di estranei verso il sesto-ottavo mese di vita (8-15 mesi) • Non è una fuga da qualcosa che fa paura perché il bambino non ha motivo di temere l’estraneo • E’ una forma di angoscia di separazione: il bambino reagisce al fatto che l’estraneo non è la madre • E’ la testimonianza che il bambino comincia a differenziare la madre e a sviluppare un vero rapporto oggettuale

  12. Critica di Bowlby all’angoscia dell’estraneo • L’estraneità è di per sé stessa causa di paura • La paura degli estranei è una reazione ben distinta dall’angoscia di separazione (anche quando la madre è in vista il bambino continua ad avere paura dell’estraneo) • Un bambino è in grado di distinguere le persone note molto prima di manifestare paura degli estranei (il comportamento di attaccamento si manifesta prima degli otto mesi) (Attaccamento e perdita, vol.1, L’attaccamento alla madre, 1969)

  13. Il pianto • Nel bambino ha il significato di richiamare attenzione e aiuto da parte della madre assente (Bowlby) • Le espressioni di dolore dell’adulto esprimono la tendenza a piangere e l’inibizione del pianto (Darwin 1872) • La lacrimazione e i concomitanti affetti spiacevoli sono evocati da un evento che sconvolge, di solito una perdita reale, fantasticata o simbolica • Funzioni fisiologiche : pulire i condotti lacrimali e inumidire la cornea. Altre sconosciute. • Interpretazioni psicoanalitiche : 1) espressione simbolica delle pulsioni fallico-uretrali; 2) scaricare energie aggressive per espellere simbolicamente oggetti interni cattivi; 3) funzioni comunicative; 4) funzioni autoconsolatorie; 5) funzioni difensive e ostili-aggressive

  14. Le fasi del lutto(perdita del coniuge) Bowlby 1980 • Fase di stordimento (daalcune ore ad alcuni giorni) incredulità, calma innaturale • Fase di ricerca e struggimentoper la figura perduta (da alcuni mesi a qualche anno): collera, pianto, dolore, angoscia, insonnia, irrequietezza, pensiero ossessivo sul defunto, sogni, eventuale prolungamento in lutto patologico. • Fase di disorganizzazionee disperazionedisperazione, depressione, apatia, senso di solitudine, riconoscimento che la perdita è definitiva • Fase di riorganizzazione Ridefinizione del Sé e della situazione, nuovi ruoli e nuove capacità

  15. Le fasi del lutto(perdita di un figlio) Bowlby 1980 • Fase di stordimento • Fase dell’incredulità e tentativo di negazione dell’esito finale • Fase di disorganizzazionee disperazione • Fase di riorganizzazione (Attaccamento e perdita, Vol.3. La perdita della madre, 1980)

  16. Fasi del lutto (Engel 1962) • Stadio dello shock e dell’incredulità rifiuto (diniego) sbigottimento e incredulità, può esserci accettazione razionale con tentativi di confortare gli altri • Stadio della crescente consapevolezza tristezza acuta, senso di vuoto, collera, pianto, ambivalenza (incapacità di piangere) • Fase di restituzione (lavoro del lutto) rituali funebri, riconoscimento del bisogno di aiuto, pensiero centrato sul defunto, idealizzazione, identificazione, riemergere di nuovi interessi, eventuale maturazione

  17. Il lutto irrisolto (Engel 1962) • Negazione della morte • Negazione della perdita o dell’affetto • Uso di oggetto sostitutivo • Afflizione irrisolta o prolungata

  18. La teoria dell’attaccamento • L’essere umano manifesta una predisposizione innata a sviluppare relazioni di attaccamento con figure genitoriali primarie • Tali relazioni svolgono una funzione di protezione • E’ una teoria spaziale : quando sono vicino a chi amo mi sento bene, quando sono lontano sono ansioso, triste e solo • Integra teorie psicoanalitiche, etologiche, evoluzioniste, cognitiviste e sistemiche

  19. I bisogni fondamentali Protezione dai pericoli Paura Affetti Cibo Cure corporee Riproduzione Desiderio

  20. I sistemi comportamentali Attaccamento (protezione dai pericoli) Sicurezza Affetti Accudimento (cibo, cure corporee) Sessualità (riproduzione) Piacere

  21. Aspetti psicoanalitici • L’attaccamento è la motivazione primaria (un bisogno). • L’importanza della gratificazione orale e delle pulsioni sessuali è ridimensionata • La relazione madre-bambino è il centro di interesse • Si studiano l’angoscia di separazione, le esperienze di perdita, il lavoro del lutto, le rappresentazioni interne delle relazioni e le difese inconsce

  22. Rappresentazioni, fantasie Eros, Thanatos Seno, volto Sessualità Invidia Posizione schizo-paranoide e posizione depressiva Distruttività, perversione, narcisismo Modelli operativi interni Attaccamento Base sicura, evitamento pericolo, risposta alla protesta Vicinanza, protezione, conforto Protesta per la separazione Sicuro (B), insicuro (A,C, D) Attaccamenti inadeguati, fallimento dell’autoconsolazione Relazioni oggettuali e teoria dell’attaccamento Relazioni oggettuali Teoria dell’attaccamento Mondo interno Pulsioni Oggetto primario Amore Odio Nosologia Patologia (Holmes 1999, modificato)

  23. Influenze teoriche • Etologia • Osservazione diretta in condizioni naturali • Fenomeno dell’Imprinting (Konrad Lorenz 1935, 1949) • Studi sulle scimmie Rhesus (Harry F. Harlow 1958) • Teoria dell’evoluzione • Visione in termini di adattamento all’ambiente • Teoria generale dei sistemi e cibernetica • Relazione d’attaccamento come sistema • Valorizzazione delle retroazioni (feedback) • Cognitivismo • Valutazione dei sistemi di memoria (Piaget, Tulving)

  24. La relazione d’attaccamento E’ definita dalla presenza di tre caratteristiche: • Ricerca della vicinanza di una figura preferita (proximity seeking) (analogia con l’imprinting) • Effetto base sicura (secure base) • Protesta per la separazione (separation protest ) (Weiss 1982)

  25. Le caratteristiche chiave Ricerca della vicinanza Protesta per la separazione Attaccamento Base sicura

  26. La base sicura • E’ l’atmosfera creata dalla figura d’attaccamento per la persona che le si attacca • Fornire una base sicura è la caratteristica più importante dell’essere genitori • Consiste nell’essere disponibili a rispondere, quando chiamati in causa, per incoraggiare e dare assistenza, ma intervenendo attivamente solo se necessario • In questo modo è possibile avventurarsi nel mondo esterno e ritornare sicuri di essere accolti, nutriti sul piano fisico ed emotivo, confortati se tristi, rassicurati se spaventati

  27. L’attaccamento • E’ un termine generale che si riferisce allo stato attuale degli attaccamenti dell’individuo • Può essere: • sicuro :sentirsi sicuri e protetti • insicuro: nei confronti delle figure di attaccamento si sperimenta un misto di emozioni ambivalenti (amore, rabbia, ansia, dipendenza, paura dell’abbandono) oppure distanzianti (diffidenza, evitamento, controllo)

  28. Il comportamento di attaccamento • Ogni forma di comportamento finalizzato ad ottenere o mantenere la vicinanza di un individuo preferito • E’ innescato dalla separazione o dalla minaccia di separazione dalla figura d’attaccamento • Diminuisce o cessa quando si ottiene una vicinanza soddisfacente

  29. Il sistema dei comportamenti di attaccamento • E’ un modello del mondo in cui vengono rappresentati il Sé, gli altri significativi e le loro interrelazioni • Considera le relazioni e le retroazioni (prospettiva sistemica e cibernetica) • Codifica il particolare pattern di attaccamento mostrato da un individuo in funzione delle risposte della figura d’attaccamento

  30. Il sistema comportamentale di attaccamento La figura d’attaccamento è sufficientemente vicina, sintonica e sensibile? Giocoso, sorridente, esplorativo, socievole Sicurezza Amore Fiducia Si No Evitamento, indifferenza, diffidenza Comportamenti di attaccamento: ricerca visiva, ricerca di vicinanza, segnali di bisogno supplicare, aggrapparsi Paura Angoscia Difese Ambivalenza, aggrapparsi, pianto, rabbia (Holmes 1993, modificato)

  31. I modelli operativi interni(Internal Working Models ) • Ogni individuo costruisce psicologicamente dei “modelli operativi del mondo e di se stesso nel mondo con l’aiuto dei quali percepisce gli eventi, prevede il futuro e costruisce i propri programmi” (Bowlby 1973) • Sono rappresentazioni interne di se stessi, delle proprie figure d’attaccamento e del mondo, nonché delle relazioni che li legano • Sono schemi prevalentemente inconsci che si costituiscono durante lo sviluppo e tendono a persistere relativamente stabili in età adulta • Vengono generalizzati e utilizzati per predire gli eventi, proteggersi dai pericoli e mettersi in relazione con gli altri • Sono complementari a quelli delle figure d’attaccamento • Sono “multipli”, in quanto legati a diverse relazioni, e caratterizzati da specifiche funzioni cognitive (uso differente dei sistemi di memoria) • Sono alla base dei processi di transfert • Indicano il mondo interno descritto dalla psicoanalisi tenendo conto del cognitivismo

  32. Lo sviluppo della teoria • 1a fase (1950-70): osservazione diretta su deprivazione materna, separazione e lutto (Bowlby) • 2a fase (1970-80): valutazione dell’attaccamento infantile, Strange Situation (Ainsworth) • 3a fase (dal 1980): valutazione dell’attaccamento nell’adulto, Adult Attachment Interview e questionari (Main, Crittenden, Fonagy, Bretherton, Hazan, Bartholomew)

  33. Lo sviluppo della teoria

  34. L’attaccamento tra adulti • I comportamenti di attaccamento rimangono attivi per tutta la vita (dalla culla alla tomba) • L’attaccamento tra adulti è maggiormente simmetrico e reciproco (asimmetrico con i propri figli o con i genitori anziani) • Si può manifestare nel legame amoroso di coppia, nell’amicizia e nella relazione tra figli adulti e genitori

  35. L’attaccamento nel ciclo vitale -------------------------- Ciclo vitale della famiglia ------------------------- Giovane adulto Coppia appena sposata Figli piccoli Figli adolescenti Coppia di mezza età Coppia anziana Infanzia Legame simmetrico con il partner Legame asimmetrico con i genitori Legame simmetrico o quasi simmetrico con i genitori Legame asimmetrico Cura dei genitori anziani Legame genitoriale asimmetrico Cura dei figli ------------------------- Ciclo evolutivo dell’attaccamento ----------------- (Carli 1999, modificato)

  36. Valutazione dell’attaccamentoin età evolutiva Età prescolare • Strange Situation (SS) (Ainsworth) 12-18 mesi • Preschool Assessment of Attachment (PAA) (Crittenden) età prescolare • CARE Index (Crittenden) 0-24 mesi Età scolare e adolescenza • Test di Ricongiungimento (Main, Cassidy) • Schoolage Assessment of Attachment (SAA) (Crittenden) • Separation Anxiety Test (SAT) (Hansburg; Klansbrun e Bowlby) • Inventory of Peer and Parent Attachment (IPPA) (Armsden) • People in my life (Cook, Greenberg e Kusche) • L’Attachment Story Completion Test (ASCT) (Bretherton et al.) • Security Scale (SS)( Kerns, Klepac e Cole) • Attachment Interview for Childhood and Adolescence (AICA) o Intervista sull’Attaccamento in Latenza (IAL) (Ammaniti et al.)

  37. Valutazione dell’attaccamentonell’adulto Interviste semistrutturate • Adult Attachment Interview (AAI)(George, Kaplan, Main) Questionari autovalutativi (self-report): • Adult Attachment Questionnaire (AAQ) (Hazan, Shaver) • Relationship Questionnaire (RQ) (Bartholomew, Horowitz) • Attachment Style Questionnaire (ASQ) (Feeney, Noller, Hanrahan) • Parental Bonding Instrument (PBI) (Parker, Tupling e Brown) • Questionario sull’Attaccamento Attuale (Lorenzini et al.) • Attachment Movie Test (AMT) (Baldoni)

  38. Mary D. Salter Ainsworth • Nasce nel 1913 e si laurea a Toronto • Nel 1950 sposa Leonard Ainsworth e si trasferisce a Londra dove collabora con Bowlby • E’ considerata la coautrice della teoria dell’attaccamento • Propone il concetto di base sicura • Inventa la tecnica della Strange Situation attraverso la quale classifica per la prima volta i pattern d’attaccamento

  39. La Strange Situation • Una seduta di circa 20 minuti (divisa in 8 episodi di 3 minuti) nella quale un genitore e il suo bambino di un anno vengono introdotti in una stanza assieme ad un estraneo ed esposti a momenti di separazione e riunione • Si utilizza con bambini di 12-18 mesi (anche oltre) • La procedura è videoregistrata (attraverso un specchio unidirezionale) • Viene codificato il comportamento del bambino nei confronti della figura d’attaccamento e conduce alla classificazione del suo pattern d’attaccamento

  40. Procedura della Strange Situation(Ainsworth et al. 1978) 1- una madre e il suo bambino vengono introdotti in una stanza sconosciuta 2- vengono lasciati soli, il bambino è libero di giocare (3 minuti) 3- entra un estraneo (lo sperimentatore) che parla con la madre e si avvicina al bambino iniziando a giocare con lui (totale 3 minuti) 4- la madre lascia la stanza per 3 minuti, l’estraneo continua per un po’ a giocare con il bambino poi si siede 5- la madre ritorna e si rivolge al bambino eventualmente confortandolo, l’estraneo esce (3 minuti) 6- la madre esce di nuovo lasciando il bambino solo nella stanza per 3 minuti (a meno che non sia troppo sconvolto) 7- l’estraneo rientra ed eventualmente consola il bambino (3 minuti) 8- la madre e il bambino si riuniscono (almeno 3 minuti)

  41. I pattern di attaccamento(alla Strange Situation) • Sicuro (B) • Insicuro-evitante (A) • Insicuro-ambivalente (Insicuro-resistente) (C) • Insicuro-disorganizzato (D) (Mary Main)

  42. L’attaccamento sicuro (B) • Sono in genere angosciati (ma non troppo) dalla separazione • Al momento della riunione salutano contenti il genitore, si avvicinano, ricevono conforto e poi tornano a giocare tranquilli e soddisfatti • Il bambino mostra fiducia nella disponibilità e sensibilità della figura d’attaccamento vivendola come “base sicura” • Le loro madri sono “sensibili e comprensive”, rispondono in modo pronto e adeguato al pianto, all’interazione faccia a faccia e al contatto corporeo

  43. L’attaccamento insicuro-evitante (A) • Mostrano scarsi segni di angoscia alla separazione, oppure indifferenza • Al momento della riunione non sembrano prestare attenzione alla madre e continuano a giocare • Minimizzano i propri bisogni perché si aspettano di venire rifiutati, pur rimanendo in contatto distante con la figura d’attaccamento. I propri bisogni ed il rifiuto vengono esclusi dalla coscienza (esclusione difensiva) • Le loro madri si contraddistinguono per mancanza di affetto e di tenerezza, soprattutto quando tengono il bambino in braccio (non sono sensibili e comprensive)

  44. L’attaccamentoinsicuro-ambivalente (C) • E’ chiamato anche Insicuro-resistente • Sono fortemente angosciati dalla separazione e non si tranquillizzano facilmente al momento della riunione • Cercano fortemente il contatto, ma resistono con calci, pugni, urlando, scappando, strapazzando o buttando i giocattoli, alternando stati di rabbia a momenti in cui si stringono alla madre. Il gioco è inibito • La loro madre è contraddittoria e imprevedibile, spesso ignora i segnali del bambino o offre contatto quando non è ricercato, può essere intrusiva (sono sensibili e comprensive, ma in modo non costante)

  45. L’attaccamento insicuro-disorganizzato (D) • Descritto per la prima volta da Mary Main e Judith Salomon (Main e Salomon 1986) • Il bambino manifesta un repertorio di comportamenti contraddittori (ricerca di contatto accompagnata da evitamento), confusi e disorientati (è immobile o rallentato, inibito, rimane come paralizzato, ha movimenti stereotipati con posture anomale) • E’ associato a psicopatologie gravi • La figura d’attaccamento può essere abusante e, in seguito a traumi o perdite non elaborati, si comporta in modo spaventato e spaventante disorientando il bambino

  46. Mary Main • Docente presso l’Università di Berkeley, California • Si è occupata dello studio della trasmissione dell’attaccamento da una generazione all’altra (ipotesi transgenerazionale) • Ha individuato la categoria di attaccamento disorganizzato-disorientato(D) • Ha inventato, assieme a Carol George, la Adult Attachment Interview descrivendo per la prima volta i pattern d’attaccamento negli adulti

  47. L’Adult Attachment Interview(AAI) • Ideata da Carol George, Nancy Kaplan e Mary Main nel 1986 • E’ un’intervista semistrutturata composta da una serie di domande aperte che riguardano il rapporto della persona con le sue figure d’attaccamento • L’intervista dura dai 45 ai 90 minuti ed è simile a un colloquio clinico • L’intero colloquio viene registrato, trascritto in modo preciso (compresi gli aspetti non verbali) e codificato

  48. Scopi dell’AAI • Identificare il pattern di attaccamento nell’adulto • Non interessa la storia dettagliata dell’infanzia del soggetto, ma piuttosto la configurazione del pensiero sulle relazioni d’attaccamento (Modelli operativi interni) • Si induce una quantità progressiva, ma moderata, di stress in modo da attivare il sistema d’attaccamento (“è un tentativo di sorprendere l’inconscio”) • E’ nata per verificare l’ipotesi transgenerazionale, ma ora ha un uso più ampio

  49. Le domande dell’AAI • Parte I- La famiglia durante l’infanzia • Parte II - Le relazioni con le figure d’attaccamento (descritte da 5 parole) • Parte III - Eventi normali in cui i bambini non si sentono sicuri • Parte IV - Esperienze potenzialmente pericolose • Parte V - Lutto • Parte VI-VII - Domande integrative sull’infanzia e sull’età adulta (genitori, partner, figli)

  50. AAI - Sistema di codifica della Main (Main e Goldwyn 1986) Ainsworth ( SS, bambino) Main e Goldwyn (AAI, adulto) B - Sicuro A - Evitante C - Resistente-ambivalente D - Disorganizzato- disorientato F - (Free) Libero-autonomo Ds - (Dismissing) Distanziante E - (Entangled) Preoccupato-invischiato U - (Unresolved) Irrisolto Corrispondenza 70-75%

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