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L ’ osservazione: strumenti e finalità

L ’ osservazione: strumenti e finalità. Chiavari, 20 ottobre 2012. Definizioni.

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L ’ osservazione: strumenti e finalità

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Presentation Transcript


  1. L’osservazione: strumenti e finalità Chiavari, 20 ottobre 2012

  2. Definizioni “[…] c’è valutazione ogni qualvolta qualcuno si sforza di osservare una realtà per dirne il valore; da un certo punto di vista, per prendere partito su di essa. In questo senso assai generale, valutare significa formulare un giudizio di valore su una realtà sulla quale le esigenze dell’azione ci hanno obbligato a interrogarci.” (Hadji)

  3. Definizioni “[…] la valutazione è un’attività che si pone tra l’analisi, che produce informazioni su un oggetto, e il prendere una decisione concernente quell’oggetto. È una presa di posizione sul proprio oggetto, in funzione di un’analisi e in vista di una decisione da prendere. È certo un’attività di giudizio al servizio dell’azione. ” (Hadji)

  4. Tipologia di valutazione • Valutazione casuale • Valutazione sul prodotto (portfolio) • Valutazione di apprendimenti (pre) • School readiness • Valutazione di sviluppo

  5. Quale curriculum • Dimmi quale idea hai del bambino prima di dirmi quale idea hai della sua educazione

  6. Principale dicotomia Il bambino scolare Il bambino civico e le competenze socio-emotive • E le sue approssimazioni (pre)

  7. La sfida: gli elementi da comporre (OECD,Trends Shaping Education 2010: Structure ) • Bisogni dei bambini e delle famiglie (smaller families older parents) • Valori e aspettative della società • Scoperte della ricerca, sia in ambito neurobiologico che di educazione comparata

  8. Le sfide culturali (OECD,Trends Shaping Education 2010: Structure ) • La dinamica della globalizzazione • Evolversi delle sfide sociali • Il cambiamento del mondo del lavoro e delle competenze che esso richiede • Trasformazione dell’infanzia • Sviluppo delle tecnologie e “nativi digitali”

  9. La modernità liquida

  10. I nativi digitali

  11. Scenari sociali La prima modernità La seconda modernità Analfabetismo emotivo ed educazione Le competenze socioemotive • Analfabetismo e istruzione • Il bambino prescolare

  12. Genitorialità mutata Genitorialità tradizionale Genitorialità contemporanea Forte attenzione al “nutrimento” Conoscenze e abilità Difficoltà o disarmo sul versante della regolazione e dei valori • Nessuna o poche conoscenze • Molta attenzione alle regole, alla tradizione e al retto comportamento

  13. Genitorialità mutata • Il non detto dell’educazione: sorridenti, belli e abilissimi… • Puro accudimento (bambino nutrito) • Gratificazione (bambino sorridente) • Addestramento al compito (bambino dotato)

  14. Importanza dell’educazione precoce If the race is already halfway run even before children begin school, then we clearly need to examine what happens in the earliest years. (Esping-Andersen, 2005) Like it or not, the most important mental and behavioural patterns, once established, are difficult to change once children enter school. (Heckman & Wax, 2004).

  15. Malleabilità neurobiologica Source: Developed by the Council for Early Childhood Development, Canada (Ref. Nash, 1997; Early Years Study, 1999; Shonkoff, 2000).

  16. Van der Gaag 2004, World Bank

  17. Heckman, 2000

  18. Melhuish, 2011

  19. EU, COMMUNICATION FROM THE COMMISSIONEarly Childhood Education and Care: Providing all our children with the best start for the world of tomorrow, febbraio 2011

  20. USA Head US Federal Reserve- Ben Bernanke, 2011 “No economy can succeed without a high-quality workforce, particularly in an age of globalization and technical change. Cost-effective schooling crucial to building a better workforce, but they are only part of the story. Research increasingly has shown the benefits of early childhood education and efforts to promote the lifelong acquisition of skills for both individuals and the economy as a whole. The payoffs of early childhood programs can be especially high. ”

  21. UE: The best start for the world of tomorrow • ECEC services should be designed and delivered to meet all children's full range of needs, cognitive, emotional, social and physical. • Acquiring non-cognitive skills (such as perseverance, motivation, ability to interact with others) in early years is essential for all future learning and successful social engagement, so the content of the ECEC curriculum should extend beyond cognitive learning, and encompass socialization and a range of non-cognitive aspects.

  22. Il parere di EACEA • l’educazione per bambini sotto i cinque anni deve essere intesa come centrata sul bambino e sul suo sviluppo • Una più tardiva attenzione agli aspetti accademici, dopo un predominante approccio centrato sullo sviluppo, che si centri intenzionalmente sulle competenze socio emotive, può rappresentare l’aiuto più efficace • Per contrastare le disuguaglianze • Per la transizione verso la scuola primaria

  23. Evidenze statistiche • L’approccio accademico produce alcuni vantaggi a breve termine nella scuola primaria • L’approccio sui compiti di sviluppo è più efficace a medio e lungo termine • Sembra costituire un motore più potente per gli aspetti di motivazione all’apprendimento, che alla lunga risultano decisivi

  24. UNESCO: L’educazione precoce per una società sostenibile • Un’educazione veramente per tutti • Un’educazione efficace • “the values, attitudes, behaviours and skills acquired in this period may have a long-lasting impact in later life”

  25. Il curriculum per Unesco • Content that fosters caring attitudes and empathy vis-à-vis the natural environment, and people • Learning about respect for diversity • Learning about gender issues and equal rights, opportunities and responsibilities of boys and girls; • Learning of basic life skills, • the concept of learning for life, i.e. learning for sustainability • activities built around the 7Rs

  26. Dalle 3R alle 7R • Instead of talking about the 3Rs (reading, writing and arithmetic), one should refer to the 7Rs for education for sustainable development • Reduce • Reuse • Recycle • respect, • Repair • Reflect • Refuse

  27. L’OMS e la prevenzione • Anni Ottanta: taglio sanitario e preventivo, a carattere informativo • Oggi: progetti a carattere educativo e di promozione di competenze • Complessità dello scenario sociale • Indebolimento dei meccanismi tradizionali di apprendimento delle LS

  28. L’OMS: le life skills per la scuola • Decision making • Problem solving • Creatività • Senso critico • Comunicazione efficace • Competenze relazionali • Autocoscienza • Empatia • Gestione delle emozioni • Gestione dello stress

  29. La valutazione di sviluppo • Non può essere solo descrittiva, ma ha bisogno di schemi interpretativi • L’idea del bambino e del suo sviluppo • Deveplomental milestones • Oggetto: Trasformazione di competenze verso livelli progressivamente più alti • Più importante valutare la progressione piuttosto che l’età di sviluppo (sempre approssimativa)

  30. Tipologie di valutazione • Valutazione per stima • Valutazione qualitativa • Valutazione per osservazione sistematica • Utilizzo di griglie • Sguardo guidato “a monte” • Risposte prestrutturate • Check-list (LAP) • Rating-scales (utilizzo dell’ICF)

  31. L’osservazione nella pratica Finalità degli strumenti Lo strumento consente di individuare in tempo le difficoltà e di intervenire in modo mirato Prevenire Lo strumento permette di effettuare una diagnosi del tipo e gravità del ritardo o disturbo Diagnosticare • Lo strumento migliora: • la sensibilità degli operatori alle differenze individuali; • la sensibilità di genitori in riferimento agli aspetti psicologici considerati Educare

  32. Costituisce uno strumento privilegiato di raccolta • di informazioni relative: • allo sviluppo del bambino • all’interazione tra il bambino e il suo contesto L’osservazione Esistono diverse tipologie e modalità di OSSERVAZIONE Rispetto al TEMPO... Valutazione strutturata diretta Continuum Valutazione di stima (a-posteriori Rispetto all’OSSERVATORE... Rispetto al MODO... Grado di PARTECIPAZIONE alla situazione osservata Situazione NON STRUTTURATA Situazione SEMI-STRUTTURATA Situazione STRUTTURATA 33

  33. L’osservazione nella pratica Qualità dell’osservazione Osservazione scientifica Obiettività dei dati Validità Coincide con il “guardare” un fenomeno in modo sistematico Affidabilità

  34. L’osservazione nella pratica Criteri dell’osservazione scientifica Pianificata È realizzata in modi non casuali rispetto a chi, dove e quando osservare Documentabile Fornisce materiale che attesta la sua utilizzazione Selettiva Rileva determinate caratteristiche del fenomeno osservato Controllabile Può essere valutata da chiunque esamina i suoi prodotti

  35. L’osservazione nella pratica Validità Capacità di uno strumento di rilevare ciò che si propone di rilevare Validità di superficie Validità di contenuto Validità di costrutto Capacità di osservare tutti gli aspetti interessanti di un fenomeno Capacità di osservare in relazione a indicatori ben definiti Capacità di osservare in modo vivido e autentico le caratteristiche di un fenomeno

  36. L’osservazione nella pratica Il resoconto Consiste in una descrizione che registra accuratamente il comportamento così come esso si verifica Può essere realizzato in forma di: Diario Relazione

  37. L’osservazione nella pratica E’utile in quanto accompagna le rilevazioni diagnostiche conferendovi vividezza, colore e senso di realtà I vantaggi del resoconto E’insostituibile quando si cercano informazioni specifiche su un particolare soggetto in relazione a determinati comportamenti in particolari circostanze E’indispensabile in fase preliminare di studio, quando il fenomeno da osservare è poco conosciuto

  38. L’osservazione nella pratica Non consente di replicare i dati Gli svantaggi del resoconto Rende laboriosa l’analisi dei dati Manca di economia

  39. L’osservazione nella pratica La scala di valutazione Rileva soltanto quello che l’osservatore decide di rilevare prima di cominciare a osservare È costituito da una lista chiusa, predeterminata di codici che corrispondono alle unità comportamentali che si desidera rilevare e obbliga l’osservatore a rilevare quelle unità e soltanto quelle

  40. L’osservazione nella pratica Questionari e scale di valutazione Vengono utilizzati dall’osservatore per valutare i soggetti osservati Sono composti da una lista finita di item, a risposta preferibilmente chiusa Il bambino piccolo non possiede le capacità cognitive e linguistiche richieste per superare gli item di un test tradizionale Sono indispensabili nella prima infanzia Insegnanti ed educatori hanno maggiori opportunità di osservare il bambino rispetto a una persona estranea Sono disponibili anche per l’osservazione “naturale”

  41. L’osservazione nella pratica I vantaggi della scala di valutazione Economia e maneggevolezza Precisazione e definizione anticipata del problema Quantificazione dei risultati Obiettività della rilevazione

  42. L’osservazione nella pratica Caratteristiche delle categorie Ampiezza Categorie molari e molecolari Categorie momentanee e durevoli Categorie mutuamente esclusive ed esaustive Categorie concorrenti Organizzazione Categorie al medesimo livello di descrizione Omogeneità Distinguibilità Categoriedistinguibilil’una dall’altra Operazionalità Categorie riferite a comportamenti osservabili

  43. L’osservazione sistematica: vantaggi • La griglia come “promemoria analitico” • La griglia come “protesi ottica” • La griglia come forma di autovalutazione • La griglia come prevenzione della routine • La griglia come mentalizzazione alla progettualità • La griglia come guida al linguaggio • La griglia come strumento del lavoro di equipe

  44. Strumenti per la conoscenza del bambino Esistono diversi livelli per la conoscenza della persona disabile. Il colloquio con i genitori L’osservazione Check-list globali Check-list specifiche Check-list di sviluppo Check-list adattive 45

  45. Il self-made dell’osservazione • Linguaggio, creatività, espressione, 3 anni

  46. Linguaggio, creatività, espressione, 4 anni

  47. Linguaggio, creatività, espressione, 5 anni

  48. Le check-list specifiche • Approfondiscono un repertorio comportamentale individuando in dettaglio tutte le risposte che lo compongono • Alcuni esempi • Frostig motorio • Questionario QMAI (metacognizione e attenzione) • Scala SDAI (Cornoldi et alii): sintomatologia del disturbo di attenzione • Scheda TEACCH sulla comunicazione

  49. Definisce in modo operazionale livelli • standard di prestazione per età • (compiti di sviluppo) • Sette aree • Abilità grossomotorie • Abilità finomotorie • Prescrittura • Abilità cognitive • Linguaggio • Autonomia personale • Abilità interpersonali Check-list globali Scala LAP (1-6 anni) Scala BAB Costruzione di una scala ICF Scelta dei domini e delle categorie pertinenti e del loro livello di classificazione • Utile per la disabilità grave. 12 aree • Esplorazione visiva • Attenzione visiva al movimento • Abilità visuomotorie • Percezione uditiva • Controllo della postura • Gioco esploratorio • Gioco costruttivo • Strategie di ricerca • Problem solving percettivo • Comunicazione • Abilità di autonomia • Abilità sociali Costruzione di rubriche di competenza in corrispondenza della scala 0-4 50

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