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DSA DISTURBI SPECIFICI dell’APPRENDIMENTO

DSA DISTURBI SPECIFICI dell’APPRENDIMENTO. Pierino è un ragazzino simpatico e intelligente, alla scuola materna era molto popolare, i suoi giochi fantasiosi attirano l’interesse di tutti gli altri bambini, spesso ha delle idee fuori del comune, le sue battute sono insolite e divertenti.

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DSA DISTURBI SPECIFICI dell’APPRENDIMENTO

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Presentation Transcript


  1. DSA DISTURBI SPECIFICI dell’APPRENDIMENTO

  2. Pierino è un ragazzino simpatico e intelligente, alla scuola materna era molto popolare, i suoi giochi fantasiosi attirano l’interesse di tutti gli altri bambini, spesso ha delle idee fuori del comune, le sue battute sono insolite e divertenti. Ma all’arrivo in prima elementare Pierino inspiegabilmente fatica moltissimo a fare quello che gli altri bambini hanno imparato facilmente nel giro di poche settimane; continua a fare gli stessi errori banali di ortografia, la maestra non capisce che cosa stia succedendo, lo considera intelligente ma a volte si chiede se lo è davvero quando lo vede ripetere gli stessi stupidi errori.

  3. Pierino diventa depresso e scontroso, a volte piange e non vuole andare a scuola, oppure quando è in classe si distrae, disturba i compagni, fa cadere continuamente la matita, la gomma, i colori. I suoi quaderni sono un disastro indecifrabile. I genitori e la maestra cominciano a pensare che Pierino è pigro, non ha voglia di faticare oppure che è un po’ tonto, nonostante le apparenze … Nessuno pensa che Pierino ha un problema ben preciso che necessita di essere chiarito, nessuno pensa che potrebbe essere dislessico.

  4. PROVA A LEGGERE TU • tipi • quan voi nol bue • dosso eggeresterighe?

  5. quan voi nolbue • dosso eggeresterighe? • ti-di • quan voi nolque • posso eggereste-righe?

  6. DSA • Disturbo specifico della lettura (dislessia) • Disturbo specifico delle prassie della scrittura (disgrafia) • Disturbo specifico della scrittura (disortografia) • Disturbo specifico del calcolo (discalculia)

  7. COS’ È LA DISLESSIA? • la dislessia(lettura)si manifesta attraverso una minore correttezza e rapidità della lettura a voce alta rispetto a quanto atteso per età anagrafica, classe frequentata, istruzione ricevuta. • A seconda del parametro maggiormente compromesso ci saranno diverse tipologie di dislessia. • È presente in bambini intelligenti che non hanno altri problemi di sviluppo.

  8. la disgrafiafa riferimento al controllo degli aspetti grafici, formali della scrittura manuale ed è collegata • al momento motorio-esecutivo della prestazione.

  9. la disortografiariguarda l’utilizzo, in fase di scrittura, del codice linguistico. La disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto.

  10. La discalculia (calcolo): riguarda l’abilità di calcolo, sia nella componente dell’organizzazione della cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del calcolo. Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei fatti numerici e gli algoritmi del calcolo scritto vero e proprio.

  11. VIVERE LA DISLESSIA Reazioni immediate • Calo di autostima • Depressione • Ritiro • Fuga • Aggressività • Comportamenti disturbanti

  12. In Italia interessa circa un milione e mezzo di • persone • Un bambino dislessico deve essere diagnosticato il più presto possibile, essere seguito da professionisti esperti e ricevere un insegnamento adeguato da maestri e professori. • Messo in queste condizioni, può imparare come gli altri bambini.

  13. Disturbi Specifici (DSA) • Le cause sono biologiche: organizzazione strutturale di determinate aree cerebrali, su base genetica o da altre cause non individuate • I geni implicati sono diversi, non tutti i casi sono familiari • Molto spesso i DSA sono associati fra loro

  14. OSSERVAZIONE IN CLASSE L’osservazione degli insegnanti ha un ruolo fondamentale sia per il riconoscimento di un potenziale disturbo specifico dell’apprendimento sia per individuare quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo formativo. Qual è il compito dell’insegnante?

  15. Ho in classe uno studente dislessico Osservo che lo studente: Fatica a seguire il lavoro in classe, appare lento, svagato e pigro Si distrae facilmente, dimentica i materiali, ha bassa autostima Rende meglio nelle interrogazioni orali che nelle verifiche scritte Ha difficoltà ad esplicitare le regole grammaticali Non ama leggere, non prende appunti, ricopia errori Non scrive sul diario i compiti da svolgere, è dispersivo Non è autonomo nello studio domestico MA È creativo, intuitivo Eccelle negli sport, nella musica, nell’arte o in hobby che si è scelto

  16. Come riconoscere il disturbo specifico di lettura • Primo ciclo della scuola primaria (potenziale disturbo!) • La difficoltà si presenta fin dall’inizio della scolarizzazione. • La difficoltà è persistente dopo i primi 6/7 mesi di scolarizzazione nonostante interventi didattico-educativi mirati • Nei bambini con difficoltà di lettura sono presenti difficoltà fonologiche e metafonologiche.

  17. Nella maggior parte dei casi vi è una compromissione • anche nella conversione fonema-grafema. • Generalmente sono compromesse anche le abilità di • conteggio, avanti e indietro, il recupero di fatti aritmetici, • le procedure del calcolo. • Possono esserci difficoltà visuo-spaziali • Sono presenti difficoltà con sequenze di ordine astratto- • temporale (giorni della settimana, mesi, …)

  18. LA NORMATIVA La legge 8 ottobre 2010, n. 170, riconosce la dislessia, la disortografia, la disgrafia e la discalculia come Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Le Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico sostengono: “La definizione e larealizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità ecomplessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle suefragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione”.

  19. La Legge 170/2010 richiama inoltre le istituzioni scolastiche all’obbligo di garantire «l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere». Cosa sono gli strumenti compensativie le misure dispensative?

  20. Strumenti compensativi in classe Non tecnologici: Lettura ad alta voce (docente/compagni) schemi, riassunti, mappe Maggior tempo a disposizione Abitudine a porre quesiti “dal posto” per monitorare gli apprendimenti Tecnologici: • LIM = lavagna interattiva multimediale • PC con videoproiettore • Registratore • Dizionario elettronico

  21. Impiego intelligente della L.I.M Cosa si può fare: • Usare CD e DVD • Proporre presentazioni del docente ed immagini • Utilizzare Internet in modo mirato • Salvare tutto ciò che è stato prodotto per lezioni future Quali vantaggi: • Incremento dell’attenzione di tutta la classe • Lezione frontale più coinvolgente • Partecipazione attiva degli studenti • Al dislessico serve attivare più canali sensoriali (vista, udito) insieme Nella nostra scuola sono a disposizione delle insegnanti due LIM il martedì, il mercoledì e il venerdì pomeriggio

  22. DSA a scuola: strumenti di supporto COMPENSATIVI Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto, e dei vari caratteri Tavola pitagorica Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche Calcolatrice Registratore Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale

  23. DISPENSATIVI • Dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline • Dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta • Programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa • Organizzazione di interrogazioni programmate • Valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma

  24. La pratica quotidiana in classe • Approccio visivo uditivo • Accessibilità grafica dei materiali • Uso di colori e forme in grammatica • Mappe mentali per: aiutare la comprensione fissare i concetti e le parole chiave • Esposizione orale e produzione scritta guidata • Riepilogo punti salienti della lezione • Non dare per scontate le acquisizione precedenti

  25. Ladidattica individualizzataconsiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze. Tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa vigente.

  26. La didattica personalizzata, invece, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo; favorendo l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno, lo sviluppo delle sue preferenze e del suo talento.

  27. Stesura del PEP Le attività di recupero individualizzato, le modalità didattiche personalizzate, gli strumenti compensativi e le misure dispensative dovranno essere dalle istituzioni scolastiche esplicitate e formalizzate, al fine di assicurare uno strumento utile alla continuità didattica e alla condivisione con la famiglia delle iniziative intraprese.

  28. IL VADEMECUM. 10 NORME FONDAMENTALI DA RISPETTARE CON I RAGAZZI DSA DOVE “IL TEMPO” È UN VALORE INDISPENSABILE La lingua straniera è soprattutto una lingua parlata Il piano educativo personalizzato Non si devono fare domande dirette e improvvise Solo se lo decide il ragazzo si parla di dislessia Lasciare che il tempo sia d’aiuto ai ragazzi • È necessario che i compiti vengano scritti in stampatello alla lavagna • Mai dare enfasi agli errori • Mai invitare a leggere a voce alta • Le interrogazioni e le verifiche vanno programmate • Dare metodi e strumenti adeguati (mappe, libro digitale, CD)

  29. Oltre le circolari Entrare in empatia con lo studente e conoscerne il vissuto personale per aiutarlo a superare le sue difficoltà Controllare il lavoro domestico, da assegnarsi regolarmente ed equamente Non dare per scontate le acquisizioni precedenti Programmare frequenti e cicliche ripetizioni in itinere

  30. Usare la stessa terminologia in maniera sistematica; utili colori e forme • Introdurre un elemento nuovo alla volta • Attenersi al testo e predisporre verifiche con il lessico proposto • Simulare preventivamente la verifica, strutturata sulla base degli esercizi svolti in classe

  31. Ma soprattutto porre attenzione all’autostima e al concetto di sé dell’alunno. Non sono distratti, svogliati, svaniti, …”Ci marciano”… Sono dislessici o con difficoltà di apprendimento e spesso lavorano più degli altri.

  32. Protocollo Scuola-famiglia Riconoscere il DSA Calibrare gli obiettivi in rapporto all’alunno Aprire al flusso di informazioni Presentare i casi ai nuovi docenti Operare per l’integrazione nel gruppo Monitorare l’andamento dello studio Utilizzare schede funzionali al monitoraggio quadrimestrale degli studenti

  33. Strumenti compensativi a casa Tecnologici: • PC con correttore ortografico • Sintesi vocale • Software specifici: CD testi Stesure mappe • Registratore, MP3, • Internet • Dizionario elettronico • Traduttore Non tecnologici: • Schemi propri • Appunti del docente o del compagno • Tavole regole grammaticali • Affiancamento per lo studio pomeridiano

  34. Software gratuiti Mappe mentali, concettuali e schemi: • VUE • CMapTools • Freemind Sintesi vocali: • Balabolka • Dspeech • LeggiXme • Espeak • Clipclaxton

  35. Altri software non gratuiti HIGHLIGHTER SUPERQUADERNO SUPERMAPPE CARLO II CARLO MOBILE Comprensione testo Apprendimento della letto-scrittura con sintesi vocale Costruzione mappe multimediali (mentali, concettuali o schemi) Ambiente di video-scrittura con sintesi vocale

  36. La pratica quotidiana dopo le lezioni • Prevedere una quantità adeguata di lavoro domestico • Monitorare costantemente il percorso d’apprendimento, anche tramite contatti con i docenti di supporto, per: -comunicare gli obiettivi della disciplina -concordare strategie comuni -far migliorare allo studente il proprio metodo di studio

  37. Accessibilità dei materiali • Aspetto audio:possibilità di ascolto • Lettura (persona o con sintesi vocale) • Registrazioni • Aspetto grafico: • Contrasto figura/sfondo • Carattere: dimensione e tipologia font • Spaziatura interlinea • Illustrazioni

  38. IO STUDIO COSI’

  39. Valutazione Valutare il contenuto e non la forma Considerare le conoscenze e non le carenze Modificare la percentuale soglia di sufficienza Accettare una interpretazione-traduzione del testo “a senso”

  40. Applicare una valutazione formativa e non sommativa • dei processi d’apprendimento • Fornire copia delle verifiche per una riflessione • consapevole • Attivare tempestivamente attività integrative • (sportello pomeridiano) • basate sulle reali necessità didattiche • eventualmente in piccolo gruppo omogeneo

  41. VORREI CHE........ Vorrei che la scrittura fosse leggera come una piuma, che semplice fosse l'ortografiaed avere una bella calligrafia.Vorrei che i numeri non fossero dispettosi,ma loro danzano giocosi,e il 63 agli occhi mieidiventa un 36.Non so fare le divisioni e le altre operazioni?Ma a voi chi ve lo dicedatemi una calcolatrice.Vorrei leggere esattamente,riconoscere le lettere velocemente, ma tutto si confonde nella mia mente.Voi siete capaci di leggere e imparare,a me serve la sintesi vocale.Vi chiedete tutto questo cosa sia?Non è colpa mia, si chiama DISLESSIA. "Manuela"

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