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ECONOMIA DELL’AMBIENTE II

ECONOMIA DELL’AMBIENTE II. Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali A.A. 2009-2010 M-SFA/DS 2 - Difesa del Suolo in Ambiente Mediterraneo M-SFA/GF2 - Gestione dei Sistemi Forestali in Ambiente Mediterraneo AULA R Docente: Prof. G. Gulisano. Programma del corso. - Introduzione

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ECONOMIA DELL’AMBIENTE II

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Presentation Transcript


  1. ECONOMIA DELL’AMBIENTE II Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali A.A. 2009-2010 M-SFA/DS 2 - Difesa del Suolo in Ambiente Mediterraneo M-SFA/GF2 - Gestione dei Sistemi Forestali in Ambiente Mediterraneo AULA R Docente: Prof. G. Gulisano

  2. Programma del corso - Introduzione - Accenni di teoria economica - Economia del Benessere ed Economia dello sviluppo sostenibile - Principi di Economia del benessere e di teoria delle scelte sociali La teoria delle capacità di A. Sen -Economia dello sviluppo sostenibile -Fallimento dei mercati -Fallimento dell'intervento pubblico - Analisi economica dell'inquinamento - Il meccanismo di mercato ed il livello ottimale di inquinamento - Tasse e livello ottimale di inquinamento - Standard ambientali, tasse, sussidi e permessi trasferibili

  3. Metodologie di valutazione - Metodologie monetarie - L'analisi costi-benefici - L'analisi costi-efficacia - Il valore economico totale - Valutazione contingente, costo di viaggio, prezzo edonistico. - I limiti delle metodologie monetarie - Le metodologie multicriteriali quantitative - La matrice di valutazione - Le alternative dominate • L'attribuzione dei pesi • La definizione dei parametri di ordinamento

  4. - Le metodologie multicriteriali qualitative - L'analisi della frequenza - Il metodo di Regime - L'Analytic Hierarchy Process (AHP) - I limiti delle metodologie non monetarie - Metodologie descrittive - La Valutazione di Impatto Ambientale - Competenze pluridisciplinari nella valutazione di impatto ambientale - Fasi della valutazione di impatto ambientale - La procedura amministrativa e la normativa

  5. Testi consigliati • Silvestri F. (2005) - Lezioni di economia dell’ambiente ed ecologica, II edizione. Clueb. • Bresso M. (1993) - Per un’economia ecologica. NiS. • Turner R.K., Pearce D.W., Bateman I. (1994). Economia ambientale. Il Mulino. • G. Bazzani, M. Grillenzoni, C. Malagoli, A. Ragazzoni, Valutazione delle risorse ambientali - Bologna, Edagricole, 1993. • R.K. Turner, D.W. Pearce, I. Bateman - Economia Ambientale - Bologna, Il Mulino, 1996.

  6. La valutazione delle risorse ambientali • Scarsità delle risorse naturali e ambientali ed effetti esterni • Crescente rilevanza della gestione delle risorse ambientali nelle dinamiche economiche e comportamentali della società • Governo del territorio: funzioni produttive, insediative, protettive, ricreative, paesaggistiche • Imprenditori e amministrazioni pubbliche: ammodernamento delle strutture aziendali e delle infrastrutture di servizio • Necessità di dotarsi di strumenti di razionalizzazione dei processi decisionali relativi alle scelte produttive ed alla definizione degli interventi sul territorio. • Particolare rilevanza dei criteri di scelta sulla base dei quali si definiscono i programmi di investimento che implicano l’uso di risorse naturali • Dal punto di vista applicativo ciò ha condotto allo sviluppo di metodi volti alla valutazione dell’efficacia di progetti e di interventi.

  7. Attività di valutazione applicata ai temi ambientali: 1. Valutazione del patrimonio naturale; difficoltà nell’assegnazione di un valore riconosciuto e di immediata quantificazione. Tecniche per l’attribuzione di un valore ad un bene o un servizio senza prezzo e quindi senza mercato. 2. Valutazione di piani e di progetti ambientali; finalizzata a fornire ai decisori informazioni per la scelta tra interventi alternativi. Valutazione degli interventi: “Prevedere gli effetti economici di un investimento, quantificarli tramite procedimenti opportuni di misura, esprimere un parere sulla convenienza del progetto attraverso il raffronto fra i suoi effetti previsti e gli obiettivi che ci si prefigge”. 3. Contabilità verde e bilanci ambientali delle organizzazioni pubbliche e private.

  8. Obiettivo della valutazione è la verifica di una sostenibilità contemporaneamente economica e ambientale. Tale risultato può essere conseguito utilizzando in parallelo tecniche monetarie e tecniche non monetarie.

  9. Le tecniche di valutazione monetaria tendono a ricostruire il valore monetario legato all’utilità delle risorse naturali. • Le tecniche di valutazione non monetaria, pur utilizzando per la valutazione di taluni impatti i metodi monetari non necessariamente quantificano monetariamente tutti gli effetti esterni provocati dai progetti in esame limitandosi a stabilire le graduatorie sulla base di parametri qualitativi e sulla base dell’importanza che la collettività attribuisce ad ogni aspetto ambientale impattato. • Metodologie descrittive (non monetarie) peculiarità di valutazione basate sulla definizione e sovrapposizione di carte tematiche (carta di uso dei suoli, della flora, della fauna…) e sono utilizzate solitamente per individuare le aree migliori per l’insediamento dei progetti.

  10. Tecniche di valutazione monetaria • Analisi costi - benefici Una tecnica di valutazione che pone a confronto i costi ed i benefici espressi in moneta imputabili ad un dato investimento durante l’intero suo arco di vita e il calcolo di determinati parametri valutandone la validità economica. • Analisi costi - efficacia Nei casi in cui il beneficio non è quantificabile in termini monetari allora viene definito un obiettivo in termini fisici o qualitativi e la valutazione viene effettuata solo attraverso la minimizzazione dei costi totali relativi al raggiungimento dell’obiettivo. Ex: interventi pubblici per la salvaguardia di determinate specie di animali in via di estinzione; vengono stimati, per ciascun intervento, i costi monetari e gli effetti in termini di esemplari salvati; tutti i progetti saranno ordinati in ordine decrescente sulla base delle stime di esemplari salvati per euro speso; seguendo tale ordinamento verranno attuati quei progetti finanziabili compatibilmente con il rispetto del budget di spesa precedentemente stabilito per l'intervento.

  11. Metodologie monetarie per l’Analisi Costi - Benefici • Concetti teorici di riferimento per l’ABC • Disponibilità a pagare (DAP) • Valore Economico Totale (VET) • Indicatori sintetici di convenienza economica (VAN; TIR; B/C)

  12. Analisi Costi – Benefici / Disponibilità a pagare Costi e Benefici sono definiti in rapporto al soddisfacimento dei desideri o delle preferenze o in termini generali dell’aumento di benessere. Economia del benessere = assunzioni di base dell’ACB Una migliore allocazione delle risorse è quella che soddisfa le preferenze degli individui ovvero per l’individuo i è preferibile passare ad una data situazione A se: BA – CA > 0 Necessità di confrontare il benessere di individui diversi per arrivare ad una regola di decisione per la società nel suo complesso. Per identificare tali preferenze è necessario analizzare come si comportano gli individui quando debbono compiere delle scelte tra beni (e/o servizi) Aggregazione delle preferenze -> definizione di una misura dei guadagni e delle perdite di benessere.

  13. Disponibilità a pagare (DAP) Il valore dei beni o dei servizi è determinato in base alla disponibilità a pagare (DAP) o ad accettare (DAA) un dato ammontare di reddito per un cambiamento di benessere individuale. - Disponibilità al pagamento (WillingtopayWTP) - Disponibilità all’accettazione di un compenso (WillingtoacceptWTA) La DAP è quindi un prezzo teorico che rappresenta il valore soggettivamente attribuito dal consumatore ad una data quantità di bene. Tale valore coincide con il prezzo di mercato nel caso quest’ultimo esista e non contenga distorsioni. Nel caso in cui invece il mercato non esiste (come per i beni ambientali) o nel caso in cui sia distorto, la DAP rappresenta uno strumento utile per la stima dei benefici sociali derivanti dalla produzione del bene in questione.

  14. Disponibilità a pagare (DAP) Rappresenta quindi un modo di misurare l’intensità delle preferenze individuali: • quanto gli individui sono disposti a pagare in cambio di un beneficio (ovvero per evitare qualcosa che non gradiscono) - quanto gli individui sono disposti ad accettare per tollerare un costo (ovvero un rimborso per consentire qualcosa che altrimenti non avrebbero accettato)

  15. La DAP risolve il problema di aggregare preferenze individuali diverse in preferenze sociali. • Ex: bisogna decidere se passare da una situazione predefinita ad una situazione alternativa (A) • Ammettiamo che 1 e 2 abbiano un vantaggio passando ad A mentre 3 e 4 hanno uno svantaggio. • (DAP1 +DAP2) – (DAA3 + DAA4) > 0 • (10 + 8) – (6 + 5) = + 7 >0 Il passaggio ad A è quindi conveniente dal punto di vista sociale.

  16. la DAP totale di tutti gli individui non necessariamente coincide con il prezzo di mercato vi possono essere degli individui disposti a pagare di più del prezzo di mercato perché, dal loro punto di vista, il beneficio che ricevono è maggiore di quello indicato dal prezzo stesso • quel di più che si ottiene (beneficio) è il surplus del consumatore in definitiva: DAP lorda = prezzo di mercato + surplus del consumatore Curva di domanda di un bene o Curva della disponibilità marginale a pagare (DAP in cambio di unità supplementari del bene) prezzo ABC surplus del consumatore -> eccesso di DAP o disponibilità a pagare netta B C OACD entità della spesa effettivamente sostenuta A O D quantità

  17. Valore Economico Totale (VET) Indicatore aggregato in grado di quantificare la totalità dei benefici prodotti da una risorsa ambientale • il VET è un valore di natura composita che tiene conto di una pluralità di benefici connessi con l’uso di un bene ambientale pubblico LE COMPONENTI DEL VALORE DI UN BENE AMBIENTALE: il valore di un bene ambientale è dato dalla somma dei seguenti benefici: 1. benefici per l’utilizzatore - benefici diretti (valore d’uso reale) - benefici indiretti (valore di opzione) ♦ del singolo individuo che “opta” per utilizzarlo in futuro ♦ delle generazioni future che lo utilizzeranno “domani” ♦ da parte di altri (indiretto per l’individuo) 2. benefici intrinseci (valore di esistenza)

  18. il VALORE D'USO REALE (VUR) -> considera i benefici per l’utilizzatore che sono dati dai benefici diretti (valore d’uso reale) dei fruitori ma anche dai benefici indiretti (valore di opzione) • il VALORE ECONOMICO TOTALE (VET) -> aggiunge al VUR la stima degli apprezzamenti che certe risorse possono riscuotere indipendentemente dal fatto che siano utilizzate o meno; aggiunge cioè gli usi potenziali o intrinseci (valore di esistenza) VALORE ECONOMICO TOTALE (VET) = VALORE D’USO REALE + VALORE DI OPZIONE + VALORE DI ESISTENZA

  19. UN ESEMPIO: un bosco/foresta dà benefici differenti in relazione all’utilizzazione che diversi soggetti ne fanno: 1. cacciatore, raccoglitore di funghi, escursionista 2. altri soggetti che hanno interesse a non utilizzarla oggi perché vorrebbero, magari, utilizzarla in futuro 3. altri soggetti che desiderano ammirarlo in modo diretto (passeggiate) o indiretto (foto, film, ecc.).

  20. il beneficio del 1° gruppo si identifica con il valore d’uso reale che è dato da due componenti: - quanto effettivamente ha pagato per questo beneficio (prezzo di mercato) • quanto effettivamente sarebbe disposto a pagare in più rispetto al prezzo di mercato (surplus del consumatore) • il beneficio del 2° gruppo di soggetti è il valore di opzioneuna disponibilità a pagare perché c’è una qualche probabilità che l’individuo lo utilizzerà in futuro (può essere anche negativo quando l’individuo non è sicuro di conservare per il futuro la sua preferenza per quel bene) • il beneficio del 3° gruppo di soggetti è il valore di esistenza  ha origine da considerazioni di tipo altruistico (lasciare alle generazioni future un ambiente non degradato, il rispetto per le altre specie viventi, ecc.)  valore economico o principio morale ? non è semplice definirli perché non sono nemmeno collegati ad un beneficio indiretto perché sono altri che ne ricavano un’utilità ?

  21. LE PRINCIPALI TECNICHE DI VALUTAZIONE MONETARIA per la stima dei benefici e dei costi • Metodi indiretti: il valore della risorsa è derivato indirettamente attraverso i valori attribuiti dagli individui a beni di mercato il cui prezzo o la cui domanda è influenzato dalla presenza del bene ambientale. Detti anche delle “preferenze rivelate” revealed preferences si basano sull’osservazione del comportamento dei consumatori in mercati reali che sono in qualche modo collegati al bene il cui valore economico si intende stimare: ad esempio per valutare il valore di un parco si confrontano i prezzi delle case a diverse distanze dal parco stesso. • Metodi diretti: pervengono alla stima del valore della risorsa attraverso le preferenze espresse direttamente dagli individui. Detti anche delle preferenze dichiarate (stated preferences) consistono, invece, in indagini su un campione rappresentativo di consumatori ai quali si chiede come si comporterebbero in un "ipotetico mercato" dei beni considerati.

  22. LE PRINCIPALI TECNICHE DI VALUTAZIONE MONETARIA per la stima dei benefici e dei costi • IND: Metodo del costo di viaggio metodo che utilizza un mercato sostitutivo (i costi di viaggio sostenuti per andare a visitare quella risorsa) per individuare quanto gli individui sono disposti a pagare per un certo bene ambientale (es. parchi) • IND: Metodo dei prezzi edonici (es. settore immobiliare) parte dall'ipotesi che il prezzo degli immobili risente della presenza o meno di un determinato bene ambientale e si tratta, pertanto, di stabilire l’entità dell’effetto ambiente. • DIR: Metodo della valutazione contingente si simula un mercato. Si tratta di chiedere direttamente ai consumatori (interviste, focus-groups) quanto sono disposti a pagare per conservare un certo bene ambientale o quanto desiderano ricevere per rinunciare alla sua fruizione

  23. Indicatori sintetici di convenienza economica • Individuati i costi e i benefici per ciascun progetto si pone il problema di confrontare le performances complessive di ciascuno di essi al fine di formulare una graduatoria che consenta di stabilire quale progetto privilegiare rispetto ad altri. • Calcolo di particolare indicatori basati sullo sconto dei valori (costi e benefici) nel tempo. • Analisi dei flussi di cassa dell’investimento (valori relativi ai costi e ai benefici che annualmente si ottengono durante l’intero arco di vita del progetto). • Calcolo dell’accumulazione iniziale dei costi e dei benefici ad un saggio sociale di preferenza temporale (saggio di sconto che permette di attualizzare ad un’unica epoca i valori annuali). Criteri di decisione economicamente convenienti VAN = Bo – Co  > 0 TIR = VAN = 0 B/C = Bo/Co > 0

  24. IL METODO DEL COSTO di VIAGGIO (TravelCostMethod – TCM) Per i beni in grado di fornire servizi fruibili dai visitatori (servizi ricreativi ma anche di quelli storico-culturali, artistici, ecc.), la disponibilità a pagare viene direttamente associata al costo di viaggio sostenuto dal fruitore. Se scomponiamo in fasi un’attività ricreativa (programmazione, viaggio di andata, esperienza ricreativa, viaggio di ritorno, ricordo dell’esperienza), i momenti di maggior rilevanza nella valutazione del farla/non farla sono dati dai viaggi che incidono maggiormente in termini di costo inoltre, se le visite avvengono in modo ripetuto e da località distanti, ciò significa che la capacità di attrazione del bene è elevata e, conseguentemente, il suo valore aumenta. Utilizzato per misurare curve di domanda di luoghi destinati al tempo libero quali parchi, laghi, boschi, ecc., per i quali non è previsto un prezzo per l’uso e quindi il loro valore deve essere stimato indirettamente. Idea di base: utilizzare informazioni sull’importo di denaro e di tempo che la gente spende per recarsi nei luoghi di ricreazione con lo scopo di stimare una misura indiretta della DAP per le attrattive del luogo e quindi quantificare il valore.

  25. Il metodo dei costi di viaggio inferisce i valori ricercati dal comportamento del fruitore in situazioni di riferimento reali l’ipotesi di fondo Q = f(CV) • ovvero il numero di visite (Q) che si effettuano è in funzione del costo sostenuto per il viaggio (CV) • il metodo è ampiamente utilizzato negli USA nella valutazione dei Parchi nazionali, boschi o altri siti ricreativi

  26. Come si procede: Dobbiamo costruirci la curva di domanda in funzione del numero delle visite e del costo di trasporto alla quale si arriva attraverso la determinazione: - del numero annuo di visitatori; - del loro luogo di provenienza (sulla base di rilevazione campionaria); • del costo del viaggio medio e del saggio di frequenza (K = visitatori/popolazione – n. di visitatori ogni 1000 ab.); Con l’aumentare della distanza dal sito ci si attende che la frequenza K diminuisca. La relazione CV / frequenza viene stimata attraverso le analisi di regressione (*) ottenendo una funzione “stimata” che esprime quanto i visitatori sono disposti a pagare per un aumento marginale delle visite. (*) tecnica statistica utilizzata per è usata per spiegare la relazione esistente tra una variabile Y (continua) detta variabile risposta, oppure output o variabile dipendente, e una o più variabili dette covariate, variabili esplicative, indipendenti, oppure repressori, predittori o variabili di input

  27. Per calcolare i benefici totali si integra la curva di domanda dal costo viaggio della zona X sino al CV max. Moltiplicando per il numero di abitanti si ottiene il surplus per la zona X. Il BN per n zone sarà dato da: • BN = Σ1=>n (SDCj*Nj) dove • BN = benefici netti • SDCj = surplus medio del consumatore della zona j • Nj = numero / 1000 abitanti della zona j

  28. Limiti del Metodo del Costo di viaggio • è un metodo appropriato se la visita realizzata ai fini ricreativi è l’unica motivazione del viaggio; • il valore stimato è un valore minimo da attribuire alla risorsa: - il metodo si basa solo su quanti hanno goduto dell’esperienza ricreativa e non tiene conto del valore di opzione e di esistenza di altri individui; - altre funzioni ambientali svolte dal bene (es .di una foresta: assorbimento della CO2, tutela idrogeologica, ecc.) non sono considerate; • assumere che ogni consumatore reagisca all’imposizione o aumento del biglietto d’ingresso allo stesso modo di come reagisce all’aumento del costo di viaggio è sbagliato in quanto, già a partire dalla diversa natura dell’esborso (esplicita o implicita), si può avere su ogni individuo un impatto psicologico diverso; • il numero di visite effettuate, oltre al costo del viaggio, è influenzato dal reddito, dall’età, dal numero di luoghi ricreativi presenti nelle aree prescritte alternativi a quelli in questione, dall’interesse personale verso quel luogo, dal diverso modo di apprezzare l’esperienza ricreativa a causa, ad esempio, del verificarsi di folle, file, ecc., dai viaggi con visite multiple, dai visitatori non paganti che, pur non avendo sostenuto costi di viaggio perché provenienti, ad esempio, in bici o a piedi, possono attribuire al luogo un elevato valore, dalla decisione di acquisto di un’abitazione che fornisce agli individui dei costi di viaggio minori ma all’area un valore maggiore, dalla qualità del sito, dal costo del tempo; • scelta delle variabili da utilizzare nella stima della funzione di domanda.

  29. Metodo dei prezzi edonici • Il metodo cerca di rispondere a domande del tipo: Se la qualità dell’aria di una città migliora, che cosa possono dirci le modificazioni nei valori immobiliari sul modo in cui la gente valuta l’aria pulita? • Il prezzo di mercato di un bene (per es. una abitazione) sarà influenzato da diverse caratteristiche (es. qualità vicinato, numero di stanza e qualità dell’ambiente) • Il metodo cerca di valutare il “bene” ambientale (inquinamento/presenza di un parco) studiando le variazioni del prezzo di mercato di un bene (abitazione) quando varia la caratteristica ambientale (livello di inquinamento; per es. confrontando abitazioni in aree caratterizzate da un diverso livello di inquinamento) mantenendo costanti tutte le altre caratteristiche (stessa qualità del vicinato, numero di stanza).

  30. Metodo dei prezzi edonici In questo caso l’apprezzamento che si intende endogenizzare (stimare) e, in realtà, quello di una parte della collettività (es. i proprietari di immobili localizzati nelle vicinanze del bene da stimare) Si basa sul criterio del valore complementare: Vhed = Valore dell’immobile con il bene ambientale – Valore dell’immobile senza bene ambientale Concettualmente semplice, ma con notevoli difficoltà di applicazione: • come delimitare il bacino di influenza? • il differenziale di prezzo è da attribuire solo a questo aspetto? • infine  il valore edonico costituisce l’espressione dell’apprezzamento della collettività nei riguardi del bene da stimare?

  31. Metodi diretti di valutazione dell’ambiente Questi metodi sono basati sulla dichiarazione diretta delle preferenze da parte dei soggetti. Si cerca di far emergere la valutazione ambientale attraverso un insieme di domande appropriatamente costruito Valutazione contingente: dichiarazione di una valutazione che la persona fa come se si trovasse in un mercato effettivo Esempio: Chiedere agli abitanti di Venezia quanto sono disposti a spendere per sostenere un progetto di intervento per salvare la laguna di Venezia. Procedura che consente di stimare sia il valore d’uso che il valore di esistenza di una risorsa; si tende a fare esprimere ad un campione di individui le loro preferenze sulla disponibilità a pagare (DAP) o accettare compenso (DAC) E’ un metodo diretto perché non fa riferimento al comportamento dei fruitori per inferire i valori, ma li richiede direttamente

  32. Il metodo della valutazione contingente (CVM) nasce negli Stati Uniti dove viene utilizzato già da diversi decenni. • Vi sono tuttavia condizioni che ne hanno favorito lo sviluppo; in primis ciò è dovuto all'esistenza, negli Stati Uniti, della responsabilità legale in caso di danni ambientali ed in particolar modo nei casi di perdita di navi petrolifere. • La valutazione contingente è stata quindi utilizzata per valutare danni di questo tipo comportando quindi un grande interesse, anche monetario, riguardo all'accuratezza del metodo stesso. • Uno dei casi più noti in cui tale metodo è stato utilizzato ha riguardato la stima del valore monetario del danno causato in Alaska dalla fuoriuscita di petrolio dalla Exxon Valdez nel 1989 • L'indagine portò a stimare in una media di 37$ il valore che ciascuna famiglia amercana avrebbe pagato per preservare Prince William Sound (la zona costiera dell'Alaska interessata dal disastro) da un'analoga fuoriuscita di petrolio. • È interessante notare che molte delle famiglie disponibili a pagare un valore monetario non conoscevano la zona prima del disastro e molte di esse non si sarebbero recate in un futuro in tale zona. La disponibilità a pagare quindi si configura come l'attribuzione di un valore anche alla semplice esistenza di condizioni ambientali non compromesse nell'area interessata, indipendentemente da una eventuale successiva visita delle famiglie intervistate.

  33. Dal punto di vista operativo, si procede in questo modo: • individuazione del bacino di utenza del bene/servizio oggetto di valutazione • definizione della dimensione del campione • definizione delle modalità di acquisizione delle informazioni (questionari, interviste, domande chiuse/aperte, ecc.) questionario suddiviso in tre parti: a) indagine sulla sensibilità ambientale dell’intervistato e conoscenza del bene b) presentazione del mercato ipotetico e domanda sulla disponibilità a pagare c) caratterizzazione demografica dell’intervistato • analisi statistiche che valutano la validità delle risposte (tenere presente che simuliamo un mercato, ma il comportamento del consumatore potrebbe essere molto differente rispetto ad un mercato reale)

  34. I diversi schemi procedurali usati nella valutazione contingente: • open-endedl’intervistato esprime la disponibilità a pagare senza alcun suggerimento da parte del valutatore (rischio di comportamenti free-rider); • iterative bidding game  (gioco di offerte reiterate) il valutatore ha un ruolo attivo, stabilisce una somma e chiede la disponibilità a pagare che se positiva, viene aumentata fino ad individuare il livello max. di disponibilità a pagare; • payment card lista di intervalli di valori sulla quale l’intervistato è chiamato ad esprimersi; • close-ended l’intervistato è chiamato a rispondere in modo discreto (Si/no) ad una determinata somma proposta dall’intervistatore;

  35. Tipologie di domande • Risposta aperta: se l’ente preposto alla tutela del bene XX avesse la necessità di autofinanziare interventi di salvaguardia attraverso il pagamento di un’imposta una tantum, quanto sarebbe disposto a pagare? • Gioco iterativo: se l’ente preposto alla tutela del bene XX avesse la necessità di autofinanziare interventi di salvaguardia attraverso il pagamento di un’imposta una tantum, lei pagherebbe X euro? • SI offerte di DAP sempre maggiori fino al primo rifiuto; successiva offerta al ribasso, fino a prima accettazione; - No offerte di DAP sempre minori fino a prima accettazione, successiva offerta al rialzo fino al primo rifiuto.

  36. Valutazione contingente Il principio valutativo è semplice (e intuitivo) ma sono notevoli le difficoltà per esplicitarlo in termini monetari Problemi: - a quali persone vanno fatte le domande (abitanti di una certa zona oppure popolazione più ampia); - che domanda fare (differenza tra chiedere quanto si e’ disposti a pagare per avere un bene ambientale o quale compensazione richiesta per rinunciare al bene ambientale); • distorsioni di tipo strategico nelle risposte (intervistati potrebbero dichiarare una disponibilità a pagare bassa se pensano che la loro risposta influenzerà il loro contributo effettivo); • distorsioni dovute a motivazioni morali (disponibilità dichiarata potrebbe essere la valutazione del generico sentimento a favore della protezione dell’ambiente più che relativa ad uno specifico bene ambientale)

  37. CONSIDERAZIONI SULLA VALUTAZIONE CONTINGENTE Pregi: • è il solo metodo per stimare valori di non-uso • è largamente impiegata • è stata migliorata, nel tempo, per eliminare fenomeni di distorsione e rendere il metodo più realistico Difetti: • gli intervistati possono avere comportamenti free-riding • inconsistenza con la teoria delle scelte razionali (non sempre la curva di domanda marginale ha andamento decrescente per dosi successive del bene – si è notato che l’apprezzamento marginale in certi casi si annulla bruscamente) • le informazioni iniziali possono influenzare la risposta sulla disponibilità a pagare • fenomeno dell’autocompiacimento (soddisfazione generata dal sentimento personale di aver contribuito ad una giusta causa)

  38. SCHEMA RIEPILOGATIVO DELLE TECNICHE DI VALUTAZIONE MONETARIE

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