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La Terra

La Terra. Zone astronomiche Zone climatiche Venti e fattori climatici: Monsoni Alisei Correnti oceaniche Zone di vegetazione Densità della popolazione. Meridiani e paralleli.

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La Terra

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Presentation Transcript


  1. La Terra

  2. Zone astronomiche • Zone climatiche • Venti e fattori climatici: • Monsoni • Alisei • Correnti oceaniche • Zone di vegetazione • Densità della popolazione

  3. Meridiani e paralleli • Paralleli:sono l’intersezione col globo terrestre dipiani perpendicolari all’asse di rotazione e paralleli fra di loro • Meridiani:sono l’intersezione col globo terrestre dipiani passantiper l’asse di rotazione

  4. Meridiani e paralleli • La misura dei meridiani è la longitudine. • I meridiani sono tutti uguali. • Il meridiano base è quello di Greenwich per ragioni storiche • La misura dei paralleli è la latitudine. • I paralleli non sono tutti uguali: il parallelo più lungo è l’Equatore; i più brevi (i poli) sono due punti

  5. Tropici, circoli polari, equatore • Ricordiamo che la Terra orbita attorno al Sole e nello stesso tempo ruota su se stessa. • L’asse di rotazione terrestre, però non è perpendicolare al piano di rotazione attorno al sole: • esso forma con tale piano un angolo di circa 23.27° • All’incirca così: Succede così che il sole non si trova alla stessa altezza nei diversi periodi dell’anno. Questo determina la distinzione sulla superficie terrestre di differenti zone: i circoli polari, i tropici, l’equatore

  6. Circolo polare Tropico del cancro equatore Tropico del capricorno Circolo polare Le zone della superficie terrestre • Circolo polare: all’interno del Circolo polare il sole rimane sempre al di sopra dell’orizzonte almeno un giorno all’anno (è quello che viene chiamato sole di mezzanotte) • Tropico del Cancro e del Capricorno: all’interno della zona delimitata dai tropici il sole si trova almeno per un momento dell’anno allo zenit, cioè nel punto più alto del cielo (ciò accade a mezzogiorno del solstizio d’estate) • Equatore: solo lungo l’equatore il giorno ha la stessa durata in ogni periodo dell’anno: teoricamente dovrebbe durare 12 ore, in realtà dura un po’ di più per il fenomeno della rifrazione

  7. Le zone climatiche I climi possono distinguersi in: • Tropicale umido: Congo, Brasile del nord, Indonesia • Tropicale: Rio delle Amazzoni, golfo di Guinea, Angola… • Mediterraneo: coste del Mediterraneo, California, Sud Africa, Australia meridionale (Ricercate le zone sulla mappa che segue)

  8. Zone climatiche (per maggior chiarezza la mappa sarà ripetuta altre due volte)

  9. Le zone climatiche I climi possono distinguersi in: • Subtropicale umido: Sud della Cina, valle del Gange, Florida stati del sud USA, Uruguay • Oceanico: Europa del Nord, Cile del sud, costa canadese del Pacifico • Continentale umido: zona dei Grandi Laghi, Russia europea, Cina (Pekino e Manciuria) (Ricercate le zone sulla mappa che segue)

  10. Zone climatiche

  11. Le zone climatiche I climi possono distinguersi in • Subartico: Canada, Alaska, Siberia • Tundra: coste nord dell’Asia, del Canada, dell’Alaska • Polare: banchisa del polo nord, continente antartico • Alpino: alpi (Ricercate le zone sulla mappa che segue)

  12. Zone climatiche

  13. La vegetazione L’ambiente risente spesso delle attività dell’uomo: nelle zone più antropizzate la vegetazione originaria è conservata solo nei parchi nazionali. Taluni ambienti hanno subito per millenni l’azione dell’uomo e sono mutati notevolmente, come la Macchia mediterranea. Altri ambienti avanzano (il deserto nel Sahara) o retrocedono (il Sahel) . Altri ancora vengono ridimensionati dall’attività dell’uomo (la foresta pluviale dell’Amazzonia)

  14. Vegetazione

  15. La Tundra • Dove si trova: coste nord dell’Asia, del Canada, dell’Alaska, • Caratteristiche : Pochi alberi (Conifere; Salici; Betulle) poche piante erbacee (Cipero, Erica); prevalentemente muschi e licheni.

  16. La foresta di conifere Dove si trova: Svezia, Finlandia, Russia (Taiga), Canada, Alpi, Balcani, CarpaziCaratteristiche: pino, larice, abete. E’ spesso presente anche la betulla, che però è una latifoglia. Non c’è sottobosco. Sono presenti molti animali: castoro, ghiro, scoiattolo, ermellino,orso, lince, lupo, alce, cervo, procione, grizzly.

  17. La foresta di latifoglie Dove si trova: Europa centrosettentrionale, USA, dai Grandi Laghi alla Florida, CinaCaratteristiche: è l’ambiente più vario. Si trovano faggi, querce, pioppi, betulle, castagni, ciliegi, aceri, tigli, frassini… Ricco il sottobosco, numerosa la fauna

  18. La Macchia mediterranea In realtà gli ecosistemi mediterranei sono numerosi ; la macchia è solo il più caratteristico e forse il più diffuso. Dove si trova: litorale delle coste mediterranee: Italia, Grecia, Spagna, isole croate. Caratteristiche: specialmente piante a foglie coriacee, talvolta aromatiche: Erica, lentisco, cisto, alloro, corbezzolo, mirto, rosmarino, cappero, ginepro, ornello, oloivastro, ginestra, oleandro. Fra gli alberi: leccio, quercia da sughero, carrubo. Nell’antichità la macchia era molto più ricca di alberi: la sua caratteristica attuale di essere composta quasi solo di arbusti è dovuta allo sfruttamento dell’uomo.

  19. La prateria temperata Dove si trova: Prateria nordamericana, Pampas dell’Argentina, steppa del centro-Europa. Diversa per ciascuna è la fauna: Bisonte e cane della prateria nel nordamerica; scarsa fauna e comunque sostituita dall’allevamento bovino nella Pampa; ampiamente urbanizzata nell’Europa centro.orientale

  20. La Savana Dove si trova: Brasile del sud, Venezuela, Africa (golfo di Guinea); Australia orientale Caratteristiche: è un ambiente intermedio fra la foresta pluviale ed il deserto. Ricco di erbe, anche alte, presenta pochi alberi ed arbusti. La savana, specialmente quella africana è il regno degli erbivori, dall’elefante allo gnu, alla zebra. La savana africana è l’ultimo ambiente nel quale sopravvive il leone. Numerose le riserve in Kenya, Tanzania ecc.

  21. Zone aride e semidesertiche Circondano i deserti, di cui ripetono in forma attenuata le caratteristiche. Il terreno è sassoso o sabbioso, le piante rade e adattate al clima. Talune zone semidesertiche sono abitate anche abbastanza densamente (medio oriente). A sud del Sahara si registra l’espansione delle zone semidesertiche nella zona del Sahel, occupata in precedenza da savane

  22. Deserto Zone in cui la piovosità scende a livelli bassissimi. Si distinguono deserti sassosi e deserti sabbiosi . Dove si trovano: Africa: Sahara; Kalahari; Asia: Arabia; Thar; zone interne della Cina (Gobi, Takla Makan); America: deserto andino; Valle della Morte Caratteristiche: piante molto rade ed adattate all’ambiente. Talvolta presenza di oasi. Fauna: erbivori domestici (cammelli, dromedari). Serpenti, insetti; sciacallo, lepre del deserto, toporagno..

  23. La Foresta pluviale La foresta pluviale ha un clima caldo umido che favorisce lo sviluppo di una vegetazione molto folta. Il cibo è abbondante per la presenza costante di una grande quantità di frutti e piccoli animali. Numerosissimi sono gli insetti che si cibano di vegetali, si divorano tra loro e, a loro volta forniscono il nutrimento a uccelli, anfibi, rettili e mammiferi. Tra i mammiferi arboricoli ricordiamo un enorme varietà di scimmie e altri animali simili come il bradipo. Anche tra i mammiferi carnivori, alcuni sono in grado di inseguire le prede sugli alberi come i leopardi mentre altri cacciano sul terreno come la tigre asiatica.

  24. La Foresta monsonica Densa di alberi, la foresta monsonica è caratterizzata dal clima (appunto, monsonico, con tre stagioni – vedi India) e da una grande varietà. In talune foreste predomina il Teak, in altre le Mangrovie, in altre altri tipi di alberi

  25. I fattori climaticicosa influenza il clima di una regione? • La radiazione solare (che, oltre ad influenzare il clima direttamente, causa anche i restanti fattori) • I venti umidi • I venti secchi • Le correnti marine calde • Le correnti marine fredde

  26. I principali venti sulle zone oceaniche

  27. I venti A parte quelli locali, i venti di maggiore importanza sono i monsoni e gli alisei. I monsoni determinano il clima di gran parte dell’Asia; gli alisei, oltre a influenzare il clima degli oceani hanno avuto una importanza determinante nella storia della navigazione, tanto che gli inglesi li chiamano Trade Winds, i venti del commercio. Spinte dal loro soffio infatti le navi a vela seguivano le loro rotte commerciali

  28. Perché i Monsoni sono così regolari Il meccanismo dei monsoni si basa sulla diversa velocità di riscaldamento e raffreddamento della terra e dell’oceano oltre che sul fatto che l’aria calda sale e quella fredda scende E’ inverno. Il continente asiatico si raffredda rapidamente e così fa anche l’aria al di sopra della terra. L’aria fredda scende e provoca alta pressione. Al contrario Alta pressione Bassa pressione l’oceano conserva ancora un po’ di caldo dell’estate e quindi anche l’aria al di sopra di esso è più calda, quindi sale. Salendo provoca bassa pressione a quote basse. Le due zone tendono a livellarsi attraverso una corrente d’aria continua che è appunto il monsone invernale. Poiché proviene dal continente, quindi da una zona poco umida, questo vento non trasporta nubi. E’ il Monsone Secco

  29. Il meccanismo dei Monsoni E’ estate. La terra si scalda rapidamente. L’aria sul continente si scalda e sale: si crea così una zona di bassa pressione. L’oceano invece conserva un po’ del fresco accumulato nell’inverno: sul mare l’aria è più fredda e quindi scende, creando una zona di alta pressione. Monsone umido L’alta pressione sul mare si livella con quella bassa della terra attraverso una corrente d’aria che dal mare va verso la terra. L’aria sul mare è molto umida, quindi questa corrente d’aria porta nuvole in gran quantità sulla terra. E’ il monsone estivo o monsone umido, che porta piogge e tempeste tropicali

  30. Gli alisei Nell’emisfero nord (il nostro) gli alisei soffiano da nord (zona più fredda = di alta pressione) verso sud (zona più calda = di bassa pressione). Gli alisei però sembrano deviare verso ovest per l’Effetto di Coriolis: in pratica una massa d’aria all’altezza del tropico percorre uno spazio x in 24 ore. Scendendo verso l’equatore l’aria conserva la sua velocità, ma le terre al di sotto si spostano con velocità maggiore (perché l’equatore è più lungo del tropico!)

  31. Le correnti oceaniche Negli oceani si formano, a causa della differenza di temperatura, correnti fredde sottomarine e correnti calde alla superficie del mare. Sono quasi dei fiumi all’interno dell’oceano: la loro esistenza non è visibile ad occhio nudo, ma si rileva con la differente temperatura delle acque Il percorso delle correnti marine è grosso modo circolare: andando verso nord la corrente man mano si raffredda e si inabissa. Tornando verso sud si scalda e man mano sale alla superficie. Nel meccanismo entra anche la salinità dell’acqua

  32. La corrente del Golfo • E’ importante a causa dei paesi che interessa, anche se non è la più notevole dal punto di vista geografico. Se non ci fosse, l’intera Europa avrebbe il clima dell’Alaska. La corrente del Golfo porta l’acqua calda del Golfo del Messico fin oltre la Norvegia. La sua influenza sul clima si estende per decine, talvolta centinaia di chilometri. Nella maggior parte d’Europa, la temperatura aumenta andando verso ovest (verso l’oceano e la corrente del Golfo) e diminuisce andando verso est.

  33. La densità della popolazione Le zone di maggior densità sono ancora quelle delle grandi civiltà storiche: Europa e Medio Oriente; India; Cina.

  34. Spunti di riflessione • Quale fra i fattori fin qui esaminati influenza la densità della popolazione? • La densità della popolazione è influenzata anche da altri fattori oltre a quelli climatici? • Quali sono gli stati maggiormente colpiti dall’espansione delle zone desertiche? • Quali sono gli ambienti che corrono maggiormente il rischio di essere distrutti? • Quali sono gli ambienti più sfavorevoli alla vita dell’uomo?

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